Si sente dire in giro che ci ha fatto una bella figura, ha
recuperato il suo ruolo di leader e, finalmente, l’America ritorna ad essere la
punta dell’ago che indica la via da seguire. Lo fa senza chiedere il permesso a
nessuno, come esattamente fa chi è abituato ad agire, sempre e comunque, senza aver
bisogno di consultarsi con i suoi legittimi alleati. Certo è questione di
gusti, c’è infatti chi preferisce il culo alla faccia, e c’è chi pensa di aver
ricevuto da Dio il compito di guida, non sul monte Sinai, ma nello Stato di
Washington, sulla costa del Pacifico, che una volta apparteneva agli indiani
Siux, uno degli ultimi gruppi ( o nazioni) ad arrendersi alla colonizzazione
britannica, dopo lo sterminio dei tutto il loro popolo.
Che le cose bisogna farle per bene, e la figura di zimbello,
che il nuovo presidente dell’America si era guadagnato in questi mesi, andava
smantellata. Altrimenti non si andava da nessuna parte, soprattutto, non si
andava in medio oriente. E non era possibile neppure, secondo loro, che in
medio oriente, ci entrasse l’Europa, che fa ancora accordi economici e politici
con la Russia e con la Siria, facendo intravedere in prospettiva il solito
scenario: l’Europa che si interfaccia, con buoni risultati, con i suoi vicini -
considerato che, la posizione geografica e la storia millenaria, che li aveva
fatti incontrare è ancora lì, tutta da recuperare, e per quanto ne sappiamo,
non siè mai interrotta. Un dialogo politico culturale che, potremmo mettere a
buon frutto, in modo diverso da come l’America intende fare, poterebbe
addirittura farci crescere come continente, posto che la pace è il nostro
obiettivo e che tutto il resto l’accompagna. Noi infatti non stiamo alzando i
muri nel Mediterraneo, che è, nonostante i sommergibili americani, ancora il
nostro mare! E stiamo accogliendo profughi e immigrati, mettendo le basi ad un
futuro, che superata la crisi del terrorismo (sic), potrebbe, finalmente, farci
diventare quel Continente Europeo che tutti speriamo di diventare, aperto
all’oriente e proteso al mar del Nord.
Togliamoci dall’imbarazzo, e consideriamo che un ruolo
l’Europa lo può avere, completamente diverso da quello che l’America potrebbe attribuirci, il ruolo di amici. Sarebbe il
caso di chiederci infatti: ma noi perché siamo ancora in Afghanistan?!
Rosa La Camera