martedì 17 febbraio 2015

Grande nudo disteso

E' un quadro di Amedeo Modigliani detto Modì o Dedo. Lo dipinse a Parigi, nell'appartamento del suo mecenate, poeta e mercante d'arte, esule polacco Leopold Zborowski, l'amico degli ultimi anni della sua vita. Di Amedeo Modigliani sono conosciute la sregolatezza, l'uso di alcool e droghe che lo etichettarono come l'artista maledetto. Un vero bohèmien.


La sua arte si definisce subito dopo l'arrivo a Parigi che lo vede giovanissimo, appassionato dell'arte italiana, ch'egli voleva riprendere e adattarla a quei climi così incredibili e di crisi dell'inizio del Novecento. Dopo aver studiato presso Micheli del gruppo del Macchiaioli e il vecchio Fattori e presso La scuola di Nudo di Firenze, (ha visto intanto gli Uffizi, Roma e l'arte romana) la parentesi Veneziana presso la Scuola di Belle Arti lo accosta ai rossi della pittura di Tiziano, Tintoretto, Giorgione, e nel corso della Biennale di Venezia agli Impressionisti, avanguardie degli ultimi anni dell'Ottocento, oltre che all'uso di droghe.
A Parigi trova un ambiente vivacissimo, ogni stravaganza e sregolatezza è possibile. E' la città dove si concentrano tutte le ricerche e le novità in campo artistico, ove si trasferiscono tutti gli inquieti, additabili ovunque, che qui trovano l'ambiente adatto per esprimersi.
Approda prima a Monmatre nel 1906, presso le Bateau Lavoir, una Comune di artisti squattrinati: le prime influenze sono da Toulouse-Lautrec, Cèzanne, Picasso, Matisse. Ma capisce che il suo è un modo di fare pittura individuale, non assimilabile al resto dei Movimenti del tempo a cui non aderirà mai: Cubismo e Manifesto Futurista ad esempio. Ma anche ai Fauves di Cèzanne e altri.

Comincia a maturare uno stile proprio dove il segno è tutto, dal disegno parte nel delineare le forme dei suoi Ritratti, e dal disegno nasce la sua volontà di scolpire. Forma d'arte cui si sente destinato, e per la quale darà vita a 25 opere prima di abbandonarla per sempre per i motivi di malattia polmonare, data la Tbc contratta in giovane età e cui spesso ricade per l'indigenza e la sregolatezza nell'uso di alcool e droghe. Si dice che bevesse per tenersi caldo e non avesse da mangiare.
Il suo tratto è nitido, comprende forme e movimenti dell'animo, in pochi tratti raffigura le forme umane con l'inconfondibile stato d'animo. Le immagini che ci restituisce Modigliani hanno in sé il tratto arcaico delle figure tribali, tanto care alla tendenza del tempo nel riscoprire forme d'arte primitiva, africana, che tanto influenzano Picasso, ma Modigliani nasce in Italia la lezione araba e spagnola di Picasso non gli appartiene, mutua questa tendenza riportandola dentro l'iconografia gotica più tipica della sua terra e delle figure che ha veduto. Egli vede e immagazzina, la sua arte se ne nutrirà. Forse ha visto Les Mademoiselles de Avignone di Picasso, forse.
In questo nudo disteso, esposto al Moma di NY, dipinto nel 1917, la rilassetezza è lo stato d'animo, lo sfondo rispetto alla figura umana è tratteggiato con pennellate più grossolane, mentre il corpo viene modellato morbidamente e in più definite pennellate la pelle della modella. Lo sfondo è rosso cupo, i suoi rossi e i blu sono inconfondibili, come i suoi sfondi quasi assenti su cui prevale la forma umana, spesso usci o informi, non dà peso all'ambiente che circonda, solo alla figura umana.
Questo atteggiamento si ripeterà in quasi tutte le sue opere, quasi tutti ritratti, solo quattro paesaggi dipinti in Costa Azzurra quando con Jeane Hébuterne, l'amore della sua vita e al nono mese di gravidanza giunse per via della guerra e i bombardamenti su Parigi. Sembra l'ultimo periodo sereno per Dedo dai colori che usa nei paesaggi, o dai ritratti che compone i cui soggetti sono bambini e in colori più leggeri e pastello.
Jane Hébuterne, pittrice in erba, ch'egli conosce quando questa ha soli 19 anni, dalla bellezza stupefacente, cui dedica moltissimi ritratti, alcuni anche addolciti dalle forme morbide della gravidanza, va a vivere con lui contro la volontà dei genitori.


Mi piace ricordare Occhi Azzurri, un' immagine della donna con gli occhi assenti, tipici dei suoi ritratti, ch'egli ama pennellare come due macchie azzurre. La dolcezza e l'amore ch'egli trasferisce in questi ritratti raccontano la bellezza dell'Amore che li ha uniti, oltre ad una dimensione propria dell'artista nell'amare le donne. Il dipinto è esposto al Museum of Arts di Filadelfia negli USA.
Si dice di Modigliani dell'irascibilità, se ubriaco, come la timidezza e l'amabilità se sobrio, e dei suoi disegni ceduti per farsi offrire da bere e su cui scriveva dessins au boire. Della morte a 34 anni per meningite tubercolare, del suicidio di Jeanne incinta del secondo figlio a un giorno di distanza, dei funerali solenni e gli omaggi che gli furono tributati da tutto l'ambiente artistico di Parigi, della sepoltura che vede insieme i due innamorati nel cimitero di Père Lachais di Parigi, ma solo dopo 10 anni dalla morte dell'artista.
Della fine in stato di incoscienza, prima di essere ricoverato all'Hopital de la Charitè in delirio, attorniato da scatole di sardine e bottiglie vuote, per due giorni avvinghiato a Jeanne pietrificata dal terrore.
Un quadro di Modigliani viene battuto attualmente per milioni di euro e/o di dollari presso le aste più prestigiose:  Christie's a Parigi o Sotheby's a New York.
La figlia, Jeanne Modigliani, fu cresciuta in Italia dalla nonna, Eugènie Garsin, ebrea come il marito Flaminio Modigliani.

Clotilde Alizzi