martedì 26 maggio 2015

“L’ultimo lento e poi andiamo via”, destinazione: la vita!

Romanzo primo di Gianni ZichichiL’ultimo lento e poi andiamo via”, edito da Wordmage Edizioni per il sociale, è un viaggio alla volta dei mitici anni ’80, dal sapore nostalgico anche se vivo più che mai, un viaggio alla portata di tutti, sia di chi questi anni li ha vissuti da adolescente, sia per chi era già più “adulto”, sia per chi non era ancora nato, e riesce a comprenderli e ad assaporarli.
Un viaggio che inizia con una prefazione scritta da un personaggio noto ed amato a Palermo, e non solo, il mitico Valentino Picone, che questi anni li ha vissuti insieme all’autore, essendo compagni di scuola, e che ci parla di “risate pulite” e di un racconto che ognuno, a modo suo, riesce a far proprio.

Protagonisti di questa storia sono un gruppo di giovani studenti, prossimi alla maturità, ed una storia d’amore, di quelle che non si dimenticano facilmente, vissuta da Valentina e Alessandro; come sfondo, a far da cornice, una Palermo che si presenta bella più che mai, con l’azzurro del suo mare e il profumo dei suoi cibi, con i suoi pregi e i suoi difetti, e con la tristezza e l’angoscia che ci ricorda quel periodo segnato dal sangue, dal terrore e dalla rabbia legate alle stragi mafiose, a cui abbiamo assistito impotenti.
All’interno del Liceo Classico Vittorio Emanuele II, sito a fianco di uno dei luoghi più belli e simbolici di Palermo, la Cattedrale, la vita scorre serena e nella piena normalità, tipica dei giovani di allora, e forse anche di oggi. Tra ritardi in classe, originali bugie da raccontare ai professori, interrogazioni ed ansie annesse, imitazioni di prof. e compagni, ed il suono dell’amata ed odiata campanella, ripercorriamo gli anni più belli insieme ai protagonisti del romanzo. Zichichi, inoltre, ci riporta alla mente l’allegria e la gioia dei sabato pomeriggi, tanto attesi durante la settimana, che si era soliti trascorrere tra i cinema, piazza Politeama,  il Giardino Inglese… fino a descrivere le emozioni primi concerti, i tour nei negozi di musica che oggi a Palermo non esistono più, e le prime feste, quelle importanti, quelle indimenticabili dei 18 anni.
Ogni capitolo inizia con una citazione letteraria o musicale, ci sono tanti riferimenti musicali nel romanzo, anzi si respira proprio un’aria musicale; e tutto è reso ancora più magico ripercorrendo i ricordi e i momenti più belli delle nostre vite, come il primo bacio, le gite scolastiche, i giri in vespa, magari fino a Mondello, tappa tipica di passeggiate e di mete alternative alla scuola, e dove tutti noi continuiamo a recarci, ove possibile,  durante quelle miti giornate primaverili, tra l’azzurro del cielo ed il calore di un sole ancora non cocente. Mondello senza cabine, in quei mesi, è tutta un’altra storia.

Giovani spensierati, ma anche coraggiosi che si trovano a dover fare i conti con la morte, sia quella che può riguardarli da vicino, in famiglia, sia quella che tocca la tua città, ma è come se toccasse anche te; ricordiamo tra queste righe le figure di Padre Pino Puglisi, i giudici Falcone e Borsellino, Pio La Torre, Salvo Lima… inoltre, si riflette insieme su cosa rappresenti per noi la parola “mafia”, tra scirocco, rabbia e speranza. Ed ancora, le diverse reazioni che ognuno di noi prova dinnanzi a qualcosa di così forte… riuscendo anche ad immaginare, attraverso gli occhi sognanti di Valentina, il dolore di una madre, la madre di Emanuela Loi, che apprende la triste notizia dal tg, da una terra lontana, la Sardegna, che in quel momento si incrocia con la nostra martoriata Sicilia.

Sabina Spera

L'autore Gianni Zichichi durante la presentazione a Spazio Cultura