Nessuno
si trova per caso. Murakami in questi sei racconti ci parla di
incontri fatali che possono cambiare la vita, che offrono una via di
fuga. "Il nostro cuore non è fatto di
pietra. La pietra a un certo punto può andare in frantumi,
sbriciolarsi, perdere ogni forma. Ma il cuore non può andare in
frantumi. E questa cosa senza forma che ci portiamo dentro, buona o
cattiva che sia, possiamo trasmetterla gli uni agli altri senza
limiti."
L'amicizia ha un forte potere
cicatrizzante, la passione se vissuta in modo vero, le menomazioni
del corpo, la fine di un amore. Sullo sfondo il terremoto e l'uomo,
la forza della natura contrapposta alla fragilità umana. Il
cataclisma divide ma allo stesso tempo l'arte del sopravvivere
unisce; la reazione al dramma collettivo pone l'uomo al centro, i
terremoti e l'impotenza umana dicotomia perenne. Dietro la simbologia
dei terremoti c'è una possibilità, quella di radere tutto al suolo
e la conseguente esperienza di ricostruire, che è tesoro di vita. Il
terremoto di cui l'uomo non ha colpe, alla fine ha come soluzione
l'uomo stesso, con la sua capacità di rimettersi in gioco, di
ricostruirsi, la trasformazione come riscatto di vita, la libertà
mentale per alleggerirci dalla zavorra umana fino a danzare sulla
stessa terra. Elementi naturali: una bolla d'aria sinonimo di vuoto
personale, un falò sulla spiaggia che sottolinea il calore del fuoco
e una simbologia di libertà, una visione catartica della speranza,
punti di fuga dal dolore e la ricerca di un dio, la proiezione di noi
stessi nelle cose e negli altri. "La
forma del fuoco è libera. E siccome è libera chi la guarda può
vederci qualunque cosa. Se lei guardando il fuoco prova una
sensazione di pace, è perché la sensazione di pace che ha dentro ci
si riflette". Personaggi strani che
introducono tematiche importanti: la ricerca del padre, individuato
in un uomo a cui manca il lobo di un orecchio, un autista
thailandese, un ranocchio gigante che ha voce e parole, e un orsetto
a cui piace il miele; il tutto in un testo difficile. Murakami
conclude - "Voglio scrivere racconti
diversi da quelli che ho scritto finora. Racconti come quello di
qualcuno che attende impaziente la fine della notte, il rischiararsi
del cielo, per stringere forte nella luce le persone che ama, storie
di questo tipo. Ma almeno per il momento devo restare qui..."
E poi aggiunge dicendo che non metterà mai nessuno dentro la bolla
del vuoto, nel baratro della solitudine, mai! "Neanche
se il cielo dovesse cadere, neanche se la terra dovesse spaccarsi con
un boato".
Nina Tarantino