Dalle piazze all’università per una letteratura universale che si trova a suo agio in ogni contesto, dal popolare all’accademico. Giorno 18 luglio 2016 presso l’ambiente multiculturale del Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Palermo è stata discussa la tesi dal titolo “La traduzione come riscrittura: ballate medievali e rielaborazioni contemporanee”. Le murder ballads, fonte di ispirazione per gli autori di Apertura a Strappo, sono le protagoniste.
L’autrice, Valeria Balistreri, si interroga sull’importanza
attuale di ballate medievali dal contenuto macabro (raccontano di omicidi
passionali) che hanno affascinato diversi musicisti tra cui Nick Cave e
Fabrizio De Andrè, a loro volta spunto creativo per i post pubblicati sul blog
di AAS. Viene sottolineata inoltre l’importanza della traduzione dai testi
originali. Essa stessa è infatti un
processo di riscrittura dove il traduttore fa precise scelte linguistiche in
base alla cultura di destinazione e spesso anche secondo le proprie convinzioni
ideologiche. Si evidenzia però come gli archetipi junghiani siano presenti in
tutte le culture, tanto che alcuni temi trattati nelle murder ballads, di origine anglosassone, li ritroviamo nei cunti siciliani o addirittura nei racconti africani. La paura della morte viene esorcizzata dall’eroismo
che ne deriva. Gente comune assume importanza epica per la tragicità del modo
in cui va all’altro mondo. Argomenti attuali, quattro dottoresse presenti nella stessa sessione di
laurea hanno svolto un semestre di studio a Nizza, dove attentatori e vittime
si elevano a eroi di culture opposte. Queste ragazze sono però la dimostrazione
che due Paesi in contrasto nel corso della Storia passata quali Italia e
Francia possono collaborare mettendo a frutto le eccellenze di ogni popolo. Il
futuro ci mostrerà se ciò sarà possibile anche fra mondo occidentale e
orientale, consci di provenire entrambi da un unico Big Bang.
Annalisa Balistreri
A questo link trovate i post di AAS sulle murder ballads.