L’appuntamento
era alle dieci di mattina, lui arrivò alle dieci e trenta perché sbagliò
strada. Il suo ingresso fu da giornalista con microfono in mano e operatore a
seguito. L’emozione iniziale si trasformò in una intesa amichevole, mi disse
non pensare di parlare davanti ad una telecamera, guarda me e confidati. La
cosa mi fece ridere, confidati! Di questi tempi nemmeno con i preti ci si
confida gli risposi. Da professionista che era ha voluto sapere tutto del
progetto, le domande che seguirono furono pertinenti e stimolanti per accendere
la curiosità dello spettatore. Alla fine dell’intervista mi disse, verrò per
constatare la veridicità di quello che hai detto. Venne il giorno
dell’inaugurazione e mi fece i complimenti.
L’ho rivisto
alla presentazione del libro di Francesco Tornatore, anche lui come Francesco
faceva parte del fu partito comunista. Attento alla vita del suo paese
raccontava i fatti e misfatti, non sempre obbiettivo, ma chi può dire di
esserlo al 100%! Sicuramente con lui si spegne un pezzo di storia di Bagheria.
Un abbraccio
ad Aurora.
Caterina Guttuso