domenica 24 luglio 2016

Un ricordo di Angelo Gargano

L’appuntamento era alle dieci di mattina, lui arrivò alle dieci e trenta perché sbagliò strada. Il suo ingresso fu da giornalista con microfono in mano e operatore a seguito. L’emozione iniziale si trasformò in una intesa amichevole, mi disse non pensare di parlare davanti ad una telecamera, guarda me e confidati. La cosa mi fece ridere, confidati! Di questi tempi nemmeno con i preti ci si confida gli risposi. Da professionista che era ha voluto sapere tutto del progetto, le domande che seguirono furono pertinenti e stimolanti per accendere la curiosità dello spettatore. Alla fine dell’intervista mi disse, verrò per constatare la veridicità di quello che hai detto. Venne il giorno dell’inaugurazione e mi fece i complimenti.
L’ho rivisto alla presentazione del libro di Francesco Tornatore, anche lui come Francesco faceva parte del fu partito comunista. Attento alla vita del suo paese raccontava i fatti e misfatti, non sempre obbiettivo, ma chi può dire di esserlo al 100%! Sicuramente con lui si spegne un pezzo di storia di Bagheria.
Un abbraccio ad Aurora.

                                                                                         
Caterina Guttuso