domenica 11 ottobre 2015

La ragazza dello Sputnik, Haruki Murakami

C'è un amore sprecato, un amore che l'altro non afferra. Sumire ha 21 anni e si innamora per la prima volta.

"Fu un amore travolgente come un tornado che avanza inarrestabile su una grande pianura. Spazzò via ogni cosa, trascinando in un vortice, lacerando e facendo a pezzi tutto ciò che trovò sulla sua strada, e dietro non si lasciò nulla.”


Accoglimento, intensità negata, momenti significativi che il nostro cervello sottolinea e impara a memoria. Nel tempo, senza nome. Feto cieco che galleggia nel liquido amniotico della incomprensione, sulle incertezze del nostro fare. Un amore non condiviso che vaga. Tutti almeno una volta nella vita siamo stati nello Sputnik, in giro per lo spazio e lasciato lì qualcosa mai tornata. Quella parte di amore che abbiamo dato e che non è stata presa dall'altro non torna più indietro, resta nell'atmosfera, nella morte felice di un momento. Murakami afferma l'importanza delle piccole e imperfette "cose inutili" ma sostiene che abbiamo bisogno anche di un grande Amore, come i campi bagnati dalle piogge. Sapore delizioso. Non ci si può tirare indietro. Murakami lo dice in questo suo romanzo, dice che innamorarsi è un’esperienza completamente imprevedibile. Potrebbe arrivare all'improvviso, spuntando fuori da chissà dove, e travolgerti in qualsiasi momento. Anche domani. Coglie le differenze di un amore diverso intenso, enorme, che non viene catturato, lasciato a vagare in pena eterna. La scomparsa di Sumire, che evapora come rugiada al sole, esprime il senso perpetuo dell'amore che muore ma va oltre il vuoto reale, trapassa le barriere che la vita ha alzato. Ruota nutrendosi della solitudine dell'altro. Forse l'amore vero non appartiene a questo mondo, è una storia ultraterrena, nasce attraverso l'altro e va oltre la porta della vita; nel loro sposalizio, nel punto esatto che unisce questo mondo terreno con l'altro mondo. L'amore dato resta a vagare in giro per l'immenso universo, tra un pianeta e l'altro, tra un mondo onirico e uno spazio diverso, tra la solitudine umana e un'altra dimensione.

Un amore a tre, in un incrocio che non si incontra. Un amore boomerang che lanci verso l'altro che quando torna indietro non è più lo stesso che avevi lanciato. L'amicizia riecheggia sovrana e mentre si legge arriva presente consolatrice. Un mondo giovanile dove i primi amori ti segnano e a volte ti incidono fino a vagare. Una storia che ti porta nello spazio dei sentimenti come Murakami sa fare e ti lascia lì a riflettere, - anche tu per un attimo in amore sei sulla navicella, voli, poi l'ultima fermata, si scende. Si torna giù, con i piedi per terra. Si esce di scena senza lasciare traccia. Come fumo.


Così continuiamo a vivere la nostra vita. Segnati da perdite profonde e definitive, derubati dalle cose per noi più preziose, trasformati in persone diverse che di sé conservano solo lo strato esterno della pelle; tuttavia, silenziosamente, continuiamo a vivere.”

Nina Tarantino