martedì 30 giugno 2015

L'arte spiegata ai non vedenti: L'orgia nel bosco (sez. Museo Guttuso)

Sotto gli alberi non ci vede nessuno. Si va e si viene tutti insieme, in questo angolo verde paradisiaco. E meno male che voi 'sto quatro non lo potete vedere, perché vi uscirebbero gli occhi di fuori. Ci sono una maniata di gente tutta a nura, o quasi e sdivacati a terra, non tutti. L'uno si corica sopra l'altro, l'altro si butta per terra e copula ora con l'uno e ora con l'altro, insomma si uniscono gli uni agli altri. Che più maniaci non si potrebbe!
 E lui, Guttuso, l'ha chiamato L'amore nel bosco e poi se n'è lavato le mani - le macchie di colore non volevano venire via.
 L'amore... lo scopo era quello di dare un nome pulito a 'sta impastata, come classificare orgia primaverile sotto gli alberi al fresco del bosco?
Uno di loro, un tipo furbo, che resta in jeans, dona una rosa a una di quelle, gliela mette sotto il naso e lei ne annusa il profumo con piacere, chinando la testa sul fiore. Un'altra canta: sono una donna non sono una santa, non portarmi nel bosco di sera... Ecco perché Renato questa tela l'ha pittata verso le due; lui se può accontenta, nel bosco infatti ci vanno di giorno, alla luce del sole. Tutti mezzi nudi, che così si potevano pure abbronzare. Si stropicciano, si strofinano, si rotolano, combaciano a terra i loro corpi come pezzi di lego. Si incastrano a mattoncino, aderiscono come pellicola. A terra si stinnicchiano felici, una corposa goduria.
 Parola nostra che non si possono taliare e voi siete fortunati in questo momento. Anche perché a noi ci hanno sempre detto che non sta bene guardare quelli che fanno le cose vastase.
 Il vecchio soltanto, sotto l'albero pensa ai tempi che furono Ei fu, siccome immobile...ne constata il decesso, la sopravvenuta paralisi, poveretto ci vorrebbe qualcosa che lo tirasse su, ma Renato si ni futtiu e solo lo lasciò un vecchiu nta n'agnune. Ci ricorda Noè con la lunga barba bianca al ritorno dal suo viaggio e intorno tutti gli animali.
Poi c'è la solita furbetta, falsa e ipocrita, ci dà le spalle e porta vestiti sexi e scarpe nere col tacco.
 Altri sdraiati in goduta fattezza restano a bivaccare, - si sa che dopo viene sonno - alcuni si addormentano, altri in felice autogestione si rilassano. Con piacere due si baciano, uno in piedi mostra il meglio di sé e una tizia resta seduta che le scarpette rosse nuove le stringono l'alluce valgo. Insomma tutta l'equipe resta bloccata, pittata nel bosco. Nessuno si schioda da lì e voi sto quatro al museo Guttuso non lo potete vedere, neanche noi che ci vediamo!

Adele Musso e Nina Tarantino