mercoledì 17 giugno 2015

Maruzzella a bocconcini


Il suo nome trae origine da una generosa e ubertosa signora, usa a passeggiare, dopo le ore crepuscolari, lungo i bordi di un marciapiedi - sempre lo stesso -, vicino ad un falò il cui scopo era quello di illuminare e riscaldare.



In una delle sue passeggiate, venne adocchiata e usata da un impresario teatrale. Esso, amante delle trasgressioni e delle novità extraconiugali, dedicava a lei le sue ore dopo aver desinato noiosamente al domicilio familiare.
Egli pensò bene di organizzare una serata culturale a Sogunto, paesino della riviera tirrenica. Condusse con sé la mitica Maruzzella le cui abilità ridestavano memorie musicali. Egli infatti le aveva dedicato un brano, omonimo, volendo con questo ringraziarla delle fatiche del talamo.
Ogni anno, a Sogunto, si ripetè la tradizionale serata agostana - a lei dedicata - a cui parteciparono spettatori reclutati come comparse in quanto un eventuale biglietto avrebbe desertificato la platea.
A sponsorizzare con un grande poster riportante mozzarella di bufala addentata da una pin-up con le fattezze di Maruzzella, un industriale del nord i cui progenitori erano originari del piccolo borgo marinaro. Tale immagine abbinava piaceri del palato e rielaborazione cerebrale.
Maruzzella Mozzarella ancora oggi è oggetto di culto, must delle insalate capresi e delle pizze margherite.
All'impresario, ormai decadente, restano sospiri e rimpianti per un periodo erettile menomato dalla recente prostatite.

La sorella di Maruzzella