Non piove. A Palazzo dei Congressi c'è il Pisa Book Festival 2015. E' la tredicesima fiera dell'editoria indipendente. Scenografia minimale: soffitti bianchi, - non penzola nulla dall'alto – non so dove siano volati gli alati libri di cartone dell'anno scorso!
La Scozia e la sua letteratura sono madrine della manifestazione. Un giro tra i libri e gli stand dei diversi editori. Un concerto attira la mia attenzione, musica di cornamuse che intonano brani della tradizione scozzese: un'inaugurazione in grande stile. Ascolto William Mcilvanney, colui che ha inventato il Tartan noir cioè il giallo in stile scozzese. I personaggi dei suoi romanzi sono personaggi cattivi “dai veri caratteri”, che ritornano nelle sue varie raccolte. Si dice che un cattivo carattere sia un carattere vero. Particolare l'intervista video che viene proiettata su Docherty il suo ultimo libro. Mi interesso alla letteratura scozzese che trovo di alto livello, in lingua e stile attuali che ignoravo.
Mi sposto da una sala all'altra, attratta dall'arancione che è il colore portante della manifestazione: i cartelloni, i cataloghi, le maglie delle hostess. I sessant'anni dell’Espresso attraverso una mostra fotografica che scandisce pagine di storia italiana – dal primo formato lenzuolo del 1955, in vendita a soli 50 lire, a un settimanale dai costi più contenuti. Una carrellata di foto che parlano: un certo modo di intendere il giornalismo, un punto di vista. Resto a guardarle. Grandi firme scrivono per questo giornale: Bocca, Pasolini, Eco che definì questo stile “l'inespressese”. Al festival incontro Monica Gentile, scrittrice e amica di AAS, invitata alla Cerimonia di premiazione del Concorso letterario Pacini Editore, in "Edizione straordinaria" adesso "Tira Scirocco", il suo. Conversazione sulla scrittura con Sebastiano Mondadori. Secondo Sergio Pent noi siamo soli con le nostre storie e nel suo ultimo romanzo “I muscoli di Maciste” distingue una solitudine esuberante da una solitudine nostalgica. Una storia di illusioni dove si aspetta un ritorno ma dove l’unica soluzione è accettare. Il suo personaggio sbuca dalla terra, così dice mentre ride. Il suo io narrante non ha nome né dati anagrafici, è una pedina che si muove nella storia della scrittura.

Nina Tarantino