lunedì 23 novembre 2015

Perchè a Parigi si spara?

Perché a Parigi si spara? - è punita da un mondo islamico che grida Allah è grande, colpendola al cuore. Si è macchiata di crimini contro i paesi islamici che combattono tra di loro? Perché combattono tra di loro. E chiedono l'intervento dei potenti del mondo. In Siria si combatte una guerra civile dal 2011. Assad, il presidente siriano di religione alawita - ovvero frangia sciita - è a capo di un paese a maggioranza sunnita. Il governo di Assad  è ben appoggiato anche dalla fascia sunnita, ma nel 2011 dopo le primavere arabe, anche in Siria si forma una frangia di ribelli che mirano a destituire Assad. Si forma un fronte che appoggia il governo regolare siriano formato da Hezbollad libanesi di matrice sciita, iraniani, iracheni sempre di matrice sciita. Mentre i ribelli vengono appoggiati da Arabia Saudita e Turchia, dall'America, Francia e Gran Bretagna.
Nella coalizione pro-siriani si inseriscono i curdi. Perchè vengono coinvolti nell'occupazione di città loro o vengono minacciati dal fronte dei ribelli.
La guerra procede come guerra civile. L'intervento degli USA non si sente, in primo tempo appoggia il fronte dei ribelli. Assad non è ben visto dall'America e dalla comunità NATO per le dinamiche di cui si è fatto artefice nella guerra tra Palestina e Israele. E' un nemico di Israele ed è anche un protettore di fazioni palestinesi estremiste come il movimento di Amas. E' ancora inviso all'America, tanto che ad Antalya al G20 appena finito, Obama cambia il proprio atteggiamento nei confronti della Siria e nei confronto di Putin, nel faccia a faccia dedicato al problema Siria e chiede espressamente che Assad dovrà andare via. E la risposta sembra favorevole, tranne poi mutare in un posto del mondo così mutevole, dove gli aiuti e le armi italiane fornite alla Siria o americane fornite all'Iraq le ritrovi in mano al nemico, all'ISIS. 
Questo è quanto avviene all'inizio del 2013, cadono in mano all'ISIS, frangia che si stacca dal fronte  dei ribelli, ove dapprima c'è Al Queda, e che addirittura la spaccatura tende a  sorpassare, le armi degli iracheni, ove si espande e avanza. Acquisiscono armi americane, e un bottino di milioni di dollari saccheggiando le banche.  Scompare Al Queda, prende campo ISIS. Nel programma dell'ISIS c'è la jhad, spingersi a tutto il possibile per l'istituzione del Califfato, ovvero la istituzione di uno stato che riunisca tutti i fedeli di fede musulmana, come dopo Maometto. 
Le coalizioni sono alquanto fluide a questo punto, gli USA che appoggiavano ISIS (contro Assad appoggiato da Putin) bombardano la Siria di fronte al pericolo estremista e terrorista dell'ISIS. Forniscono logistica con un fronte occidentale cui fa parte anche l'Italia con fornitura di armi e addestratori ai curdi. Ma non portano la guerra, restano ai margini, perchè ha paura che le armi americane cadano in mano ad Assad.
Nel 2014 i miliziani dell'ISIS invadono dei territori nel Kurdistan iracheno città di religione cristiana e jazida e 200.000 persone  fuggono. Si crea il più grande esodo. 
Questa è la storia, ancora in corso. C'è una propaganda continua. C'è il sangue che scorre ancora a Parigi come a NY quando avvenne la caduta delle Torri Gemelle. A Parigi dunque la città più libera del mondo e la più civile. Ha accolto e ghettizzato forse? Ma il popolo tunisino che ha paura dell'ISIS e della schiavitù cui saranno condotte le donne, è un paese di religione islamica che ha paura dell'ISIS, e conosce il rischio dell'arruolamento, per povertà e miseria. Così anche nelle banlieu parigine si corre verso l'integralismo. O nelle banlieu di Bruxelles, la base degli attacchi terroristici di Parigi. 
Ma chi finanzia l'ISIS? 
Di fronte a tutto questo solo un pensiero può salvarci: abbracciarci. Come il musulmano parigino che a Place de la Republique bendato ha abbracciato, anzi ha fatto confience con i suoi concittadini, dicendo io sono un musulmano, vorrei abbracciarvi per dirvi che quanto è successo venerdì non ha niente a che fare con me, che i terroristi non hanno niente a che fare con noi, che non ucciderei mai nessuno. Ha fatto piangere i parigini e Parigi lo ha abbracciato. E lui ha abbracciato Parigi. Solo a Parigi poteva accadere. Forse stranamente, anche la ribellione dei terroristi, cittadini francesi, era quella ribellione che solo Parigi poteva produrre. Una nuova, mostruosa rivoluzione. 

Gli Occidentali devono fare autocritica, per gli errori fatti, per gli errori di natura imprenditoriale in Africa, la vendita di armi, i finanziamenti di Turchia, Arabia Saudita, Quatar all'ISIS e  gli ipocriti affari con i signori del Petrolio. Occorre autocritica, occorre coraggio, tanto coraggio e non cedere alla paura. 
E' lo stesso olio che alimenta la mafia.

Clotilde Alizzi