domenica 2 novembre 2014

L'arte spiegata ai non vedenti: La buttata di voce

Qui abbiamo una scena molto casinara, al centro vediamo un essere che possiamo definire un esperimento di incrocio genetico malriuscito tra il Signor Burns e Casper. Noterete che addosso porta una sottospecie di tunica, forse rubata al Crocifisso, mentre le sue mani sinuose danno l’idea di quegli ospiti che si trovano all’improvviso mentre mangi una mela succosa. Il suo colorito fa sembrare che il personaggio in questione abbia da poco realizzato di aver mischiato troppe spezie la sera prima (pani c’a meusa, stiggiuola, quarumi, ecc) e la sua espressione fa comprendere che egli sappia di non avere un wc funzionante nel raggio di due chilometri. Alle sue spalle, il mare, e un tramonto così fluttuantemente confusionario da somigliare ai fantasmagorici strati di lasagna della nonna, quella che, con un solo pezzo, farebbe sparire la fame nel mondo, quella stessa lasagna che, per non far piangere la nonna, ti fa stare una settimana a digiuno per non finire in coma all’ospedale e con una lavanda gastrica in corso, quella stessa lasagna che ti fa tornare a casa con i Negrita che ti cantano ‘Rotolando verso sud’, comunque un cielo multicolor. Dietro di lui, due persone ambigue vestite di nero, forse due ladri, forse per questo il nostro omino agghiacciò. Il pavimento ai loro piedi e il passamano sopra sembrano proprio quelli di una nave, ecco, allora si tratta di mal di mare! Ma se avessimo guardato attentamente la sua espressione prima, lo avremmo capito subito, quella è la tipica espressione di un universitario che vede la sua vita sociale finire dopo aver visto il calendario degli esami! Dopo di ciò, non resta che preparare il testamento.  

Laura Xerra