lunedì 24 novembre 2014

Letti per tutti: La vacanza di Montalcino


Sandro Camilleri, LA VACANZA DI MONTALCINO

pagine 213, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Sandro Camillleri, cugino meno famoso di Andrea, apprezzato autore amatoriale di storie gialle-noir, come “Biondo nerofumo”, “Calabrone di carbone”, “Pigmei cinesi”.

Il romanzo inizia lungo una strada ferrata, per seguire il viaggio dell’ispettore Montalcino che dopo diversi libri finalmente ha deciso di prendersi una vacanza, lontano dallo stress dei casi irrisolti che l’autore gli sottopone senza sosta.

“La vacanza di Montalcino”, il titolo parla da solo, l’ispettore ha prenotato un B&B isolato al centro di una regione che non viene nominata per evitare i soliti paparazzi, dorme placido, consuma una colazione ricca e sfiziosa con le torte fatte in casa, accavalla e scavalla le gambe a piacimento, si tira i peletti dal naso, tutte quelle cose che ha sempre sognato di fare tra un caso e l’altro.



Una telefonata lo riporta alla realtà, il direttore della sua banca gli comunica che ci sono dei grossi problemi con il Fido e lo invita a rientrare al più presto. Il rientro è faticoso e snervante, mezza Italia sembra essersi messa in movimento per le strade insieme a lui. Al suo arrivo, Montalcino trova il direttore della banca che lo aspetta sulla soglia con un cagnone al guinzaglio, che appena lo vede gli mette le zampe sulle spalle. Poi c’è un capitolo poco chiaro, pieno di peli e di escrementi sparsi. Tra le righe si legge che Camilleri (Sandro) è stufo del suo ispettore e decide di abbandonarlo alla terzultima pagina, sul margine del foglio. Montalcino, in short e infradito, cerca di scansare passo dopo passo i mezzi termini e le parole sdrucciole, s’incammina lungo la cunetta verso la parola “fine”.

Anche con questo libro Camilleri (sempre Sandro) ci stupisce non poco e ci accompagna all’uscita della sua prossima fatica letteraria.


Raimondo Quagliana per AAS Magazine