lunedì 4 gennaio 2016

Palazzo Cutò: monnezza fuori, monnezza dentro

Grande polemica attorno alla festa di fine anno di cui prende le difese Maia Cataldo.
Premesso che Maia merita credito, il Palazzo Cutò non è certo un luogo che, sotto il profilo culturale, abbia chissà quale nomea deteriorabile.
Fatta eccezione per la rassegna di corti animati organizzata da Rosalba Colla, a Palazzo Cutò io ultimamente c'ho visto solo purcarie.
Mostre fotografiche di basso profilo, provini per cantanti da karaoke, mostre di quadri oggettivamente fatti male (forse appartenenti ad una corrente che supera i limiti del rispetto dell'anatomia).
Insomma, Palazzo Cutò da anni è sinonimo di una provincialità che dovrebbe indignare più della monnezza che viene accumulata attorno ai suoi muri.
Quindi andiamo oltre e vergogniamoci del basso profilo culturale di una cittadina che ultimamente ha beatificato solo artisti farlocchi - per dire, non ce n'è uno che dica/esprima qualcosa di "scomodo", solo minchiate mainstream e pure fatte male.

Giorgio D'Amato