domenica 3 gennaio 2016

Frozen - Il regno di ghiaccio

Mi viene il freddo solo a guardarlo! In prima tv e poi di nuovo sullo schermo in versione karaoke. Due volte in sole ventiquattro ore. Il film altro non è che la storia della regina delle nevi, ai miei tempi si leggeva così.
Sono allergica al cartone, mi procura eczema, prurito, gonfiore agli occhi e lacrimazione; ma su questo punto faccio un passo indietro. Mentre si guarda il film si sente subito l'esigenza di alzare il plaiddino che sta sul bracciolo del divano. La protagonista, principessa Elsa, manipola il ghiaccio e trasforma le cose. Sin da piccola usa questo potere magico mentre gioca con la sorella. Cattiva solo per difesa. Buona per farci il ghiaccio, direbbero in molti, ma i suoi occhi azzurri non ti fanno cambiare canale. La musica ti prende e i trolls, tipo topi ballerini, ti fanno venire la voglia di danzare con loro. E la topa che canta e balla cattura attenzione. Ma si tratta di uno dei capolavori della Walt Disney, film per bambini e adulti pentiti. Un grande messaggio. Svela il significato dell'amore. Mettere il bene di qualcun altro prima del tuo. Sale e succo di limone. Il ghiaccio non potrà separarli. Di  certo due sorelle che si amano continueranno a farlo. Tra una canzone e l'altra la sorella sputa ghiaccio e sentenze. Un intero villaggio, case, gente, animali, ci restano di ghiaccio. Pure la principessa Anna diventa fredda appena scopre che il principe è solo un impostore vestito bene. Lucido brillante più della cristalleria della Champagne. Lei si trasforma in stalattite e spezza la spada. E ora? Con un pizzico di fantasia ce la potremmo tritare e farne margarita. E no! I bambini non bevono alcolici! Lei con un effetto speciale salva vita, fa da scudo sul corpo della sorella, non gemella. Agghiacciante. Poi lei piange  e l'incantesimo si rompe. L'amore scioglie il ghiaccio. Kristof, venditore di ghiaccio, bacia la principessa Anna. Amore. Favola. Lacrime. Sole. Tutto ritorna. Un pubblico enorme ha  seguito questo film campione di incassi, i bambini in particolare. Sul divano quelli con la sindrome di Peter Pan amano guardare, gli altri continuano a sentire freddo.

Nina Tarantino