Gli
studenti non ci stanno più. I tentativi del governo di rendere la nostra scuola
pubblica una grande azienda incontra il “no” secco e forte degli studenti che
in questo periodo si sono mossi in manifestazioni e forme di protesta contro il
documento della “Buona scuola”. Alcune scuole si dissociano e continuano il
loro regolare lavoro, altre occupano i locali scolastici. Poi ci sono quelle
che decidono democraticamente di entrare in autogestione, come forma di
protesta. L’autogestione infatti è un modo di protestare molto più produttivo e
forte di una semplice occupazione.
Con l’autogestione i ragazzi smentiscono
chi dice che non hanno voglia di fare niente o di trattare certi temi, anzi!
Sono proprio gli studenti come quelli del Liceo Classico Scaduto di Bagheria
che, ogni giorno, si organizzano in corsi autogestiti dove si affrontano gli
argomenti più svariati: dalla musica alla politica, dalla filosofia alla storia
della mafia,dal teatro al cinema.
Tutti i corsi vengono seguiti
abbondantemente ogni giorno da tutti gli interessati, ma chi non ha voglia di
seguirli o ha bisogno di studiare ha sempre l’opportunità di usufruire di buona
parte delle classi per organizzarsi in gruppi di studio tra gli stessi studenti
o magari richiedendo anche l’aiuto dei professori, qualora ve ne fosse bisogno.
Naturalmente, parallelamente alla protesta, le classi che vogliono continuare a
studiare normalmente hanno la libertà di farlo, dissociandosi dall’autogestione
ed entrando a scuola normalmente. Il tutto si svolge in un ambiente tranquillo
e solidale, dove gli studenti sono capaci di autogestire nel migliore dei modi
una scuola, dando prova di grande maturità.
Antonio Mineo