mercoledì 3 dicembre 2014

Munnizza bagherese

L’altro giorno, scorrendo le pagine del web, siamo inciampati in un post, breve e conciso, dove un politico della nostra città, un ex consigliere, invitava i concittadini a meditare sul fatto che Crocetta, Presidente della Regione, avesse deciso di riaprire la discarica di Bellolampo per ovviare alle conseguenze della chiusura dell’altra discarica, quella di Siculiana, dove diverse città della provincia di Palermo, inclusa Bagheria, si sono rivolte per convogliare i loro rifiuti indifferenziati.

In realtà la nostra città rifiuti differenziati non può produrne poiché non è affatto semplice trovare ditte disposte a trattare con un Ente in deficit finanziario e in bancarotta com’è il nostro. Invece, di discariche, nella nostra isola ce ne sono ancora tante e chissà ancora per quanto tempo dovremo tenercele. Si tratta di discariche sature, illegali, mal funzionanti e altamente tossiche (ce ne sono ancora ben 19). Si tratta di discariche private e come potete ben immaginare appartengono a persone importanti i cui interessi vanno salvaguardati ancora prima e ancora più della salute dei cittadini e del benessere delle comunità. Si tratta di proprietà multiple e alcune di esse sono in azionariato, credo, ma non sono una esperta, voglia dire che alcuni proprietari neppure si conoscono, ma forse la mia è solo un’illazione. Dunque dicevamo che nonostante la Comunità Europea ci avesse da tempo intimato di chiuderle tutte perché fuori da ogni norma di legge e sebbene venisse intimata l’urgenza di avviare una raccolta differenziata dei rifiuti con annesso obbligo di recuperare i materiali (intimazione rimasta nel cassetto del Presidente), diverse città della provincia stanno da mesi convogliando i loro rifiuti nelle suddette discariche. 
Proprio l’altro ieri l’Europa ci ha inviato il prezzo della sanzione che pagheremo a rate: la prima rata è di 42 milioni di euro, (ci consoliamo dunque quando guardiamo alle rate delle nostre bollette quadrimestrali TARSU che variano dalle duecento alle quattrocento a famiglia, questa è, più o meno, la bolletta dei rifiuti che si è pagata a casa mia). Il post ovviamente voleva suggerirci che, effettivamente, la nostra amministrazione non solo dopo sei mesi di governo non è riuscita ad “amministrare” il problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti della città di Bagheria, non avendo ancora messo in atto il Piano rifiuti previsto ed illustrato minuziosamente durante la campagna elettorale e più volte annunciato durante questi mesi di primo governo, ma non ha nemmeno il potere di risolvere alcune gravi criticità che non possono essere affrontate senza l’aiuto e la collaborazione del governo regionale. 
Abbiamo meditato sul fatto che, non solo la nostra Amministrazione, ma tutte quelle amministrazioni che hanno alle spalle una storia di gestione consorziata fallimentare dei rifiuti difficilmente riusciranno a uscirne fuori senza referenti politici all’interno del Consiglio Regionale.
Il potere, infatti, logora chi non ce l’ha.
E se il potere di trovare una soluzione alternativa alle discariche resterà in mano al Presidente Crocetta, pensiamo che la nostra città che ha un’amministrazione diversa dal partito di riferimento del Presidente, dovrà attendere parecchio prima di vedere risolti il problema ( ambientale, civile, politico, economico) dello smaltimento dei rifiuti a Bagheria.

Rosa La Camera