Aspettai le 3 e mezza in punto per incontrarmi con mia cognata. Avevamo studiato quest'orario qualche tempo prima, quando i nostri mariti s'arriposano e io e lei possiamo parlare senza dare nell'occhio. Bussai alla sua persiana e subito arrivò una risposta dall'altro lato.
Maria? Tu si? Entra entra!
Entrai e non c'era manco mezza cosa fuori posto in quel salotto. Tutto sempre in ordine e pulito, come Vito comanda. Ci sedemmo nelle sedie, impazienti di confrontarci sugli ultimi avvenimenti del nostro paese.
Perciò,hai sentito di quel Raia?
Ma chi, il sindacalista?
Se se, gran cosa inutile.
Che è cosa inutile lo so pure io. Sempre a controllare gli affari del grano, mai na volta che si fa i cazzi sua. Nessuno lo poteva vedere, infatti manco al funerale ci sono andata.
E manco io, quel fango a me e mio marito poteva aspettare! Qui si soffre la fame, e lui polemizzava per chi aveva meno e chi più. Noi tutto quello che abbiamo ce lo siamo guadagnato.
'Ca certo! I nostri mariti sono grandi lavoratori. E si permette di fare polemica anche su di noi!
Non mi stupisce che qualcuno gli abbia sparato, ma a quanto pare non fu per questo!
Come no? Ma che dici?
Ho sentito dalla zia Nina che fu perché sua moglie ripagava certi favori in certi modi...
Ma che mi vieni a dire? Buttana è?
Buttana è dire poco! Un po' con tutti. Pure il maestro si portava a casa mentre suo marito era ad abbaiare al vento. E ho sentito che manco la vesta nera si sa tenere. Manco un giorno dopo il funerale che c'andò un altro comunista come a suo marito e ne uscì la mattina dopo! Sicuramente qualcuno la voleva sua e lui era una camurria da togliere.
Di come certe donne fanno certe cose, io non lo riesco a capire. Ma i mariti ci colpano. Mio marito mi sa tenere e se mi dice qualcosa, io subito la faccio. Che si tratta di lavare una camicia sporca di sangue o di nascondere una lupara. Ora che ci penso...
Angela, ma mi venne un vuoto di memoria. Quando fu ammazzato questo?
'Na simana fa. Il 5 Agosto.
Mi venne magari un vuoto nel cuore. Proprio la mattina del 6 Agosto mio marito mi chiese di nascondere la lupara nell'armadio, dove solo io guardavo, ma non mi permisi di chiedere perché. Io lo onoro. Lo ricordo perché fu una mattinata di gran caldo. Lo scirocco non smise di soffiare nemmeno un secondo.
Angela, ma dimmi un'altra cosa. Non è che tuo marito la sera del 3 Agosto se ne andò con il mio e con alcuni del Comitato Comunale per risolvere una faccenda?
Biiì, e come me lo ricordo? Mi pare di sì però...
Angela... Ma che lavoro fanno i nostri mariti?
Magari mi guardò con occhi di ghiaccio per quello che avevo chiesto. Come se mi fossi messa dalla parte del torto.
Non lo so e non lo voglio sapere. Ma quello che fanno lo fanno per noi. Il mese scorso il doppio dei soldi ci portarono a casa, e io non glielo chiedo perché non mi interessa. E nemmeno tu dovresti,intesi?
Intesi.
Quelle parole suonarono nella mia mente come quattri colpi di lupara, quelli che uccisero Andrea Raia.
Antonio Mineo
«Solo un anno dopo lo sbarco alleato, Raia era la prima vittima di quella violenta e sanguinosa battaglia che, in nome del progresso sociale e dell'emancipazione delle masse contadine dell'isola, avrebbe visto per un ventennio cadere politici e sindacalisti sotto i colpi di un potente e coeso blocco sociale violento e reazionario sostenuto dalla mafia; battaglia di cui la strage di Portella della Ginestra avrebbe rappresentato uno dei momenti più drammatici» (M. Patti, La Sicilia e gli alleati )
«Solo un anno dopo lo sbarco alleato, Raia era la prima vittima di quella violenta e sanguinosa battaglia che, in nome del progresso sociale e dell'emancipazione delle masse contadine dell'isola, avrebbe visto per un ventennio cadere politici e sindacalisti sotto i colpi di un potente e coeso blocco sociale violento e reazionario sostenuto dalla mafia; battaglia di cui la strage di Portella della Ginestra avrebbe rappresentato uno dei momenti più drammatici» (M. Patti, La Sicilia e gli alleati )
Per saperne di più: http://casteldacciapuntodoc.blogspot.it/2014/02/andrea-raia-e-i-granai-del-popolo.html