Scambiamo due chiacchiere Francesco ed io dopo un saluto affettuoso. Rivederlo a distanza di diversi mesi è un piacere. Francesco Federico l'ho conosciuto circa un anno fa ma per quelle strane alchimie che sono chimica dei sentimenti lo sento amico da sempre.
Nell'ambito della seconda edizione di "Arti e mestieri di Sicilia" conferirò al poeta Federico l'attestato di animatore volontario di cultura, a un uomo affetto dalla patologia della scrittura come sovente ama dire di sé. Temo di non sapere rendere merito e di poter raccontare l'uomo e il poeta che è in quei pochi minuti che avrò a disposizione. Si accorge di questa mia ansia e mi rassicura, mi dice: voi donne siete forti, io sono cresciuto in una famiglia dove le donne erano in maggioranza e la casa dell'infanzia era il porto sicuro. Parla delle sue prozie e io quasi le vedo: me le descrive belle alte autorevoli, ti somigliano, aggiunge.
Lo osservo mentre assistiamo alle perfomance musicali che si avvicendano e riscopro la sua tenera solidità quando poggia le mani sulle spalle dell'uomo seduto nella fila dinanzi, è il papà di Francesco, violinista non vedente che insieme ad un percussionista sta eseguendo un brano di melodia arabeggiante di sua composizione. È tangibile il turbamento di questo genitore, visibili le lacrime agli angoli degli occhi. Esprime la sua difficile felicità, racconta del vissuto, del suo non potere fare di più. Lei è ricco, gli sussurra F. Federico e con le sue mani sembra volerlo sostenere. Ed ecco che la lirica che ho scelto per la lettura, “Il viaggio difficile”, assume un senso ulteriore e un connotato che ben si attaglia al momento.
La vita è il viaggio difficile e per luoghi che non possiamo non riconoscere il poeta ci accompagna e ci guida alla ricerca della verità, "la verità che con la sua luce obliqua" gradatamente ci illumina e ci svela l'altro. Attraverso il lessico, strumento paziente e potente, Francesco Federico ci consente di ritrovare il simile e il dissimile, il colore il buio la disperazione e la speranza che non viene mai meno. La poesia è allora la risposta che travalica noi stessi e ci rende un tutt'uno con i nostri desideri e con la natura in cui riconosciamo il creatore così dolcemente evocato dal Francesco poeta in cui ritrovo quei segnali di vita e di sentimento sincero dell'uomo che non dimentica il tempo in cui vive, non chiude gli occhi davanti gli ultimi della società e che ama e rispetta profondamente le donne. I suoi versi sono l'espressione altissima di un animo sensibile ed attento, delicatissimo cultore di poesia e dei valori che danno significato alla nostra esistenza.
All'alba
di ogni giorno riprendo la mia corsa
il difficile viaggio sulla terra
e raccolgo
gli umori e le parole
e trascino il corpo
in una città di vento
e brezze di mare
e ti cerco, Signore,
tra i semafori ferrosi
dove Kaled
l'amico algerino
tende le mani
con il tuo sorriso
e sopravvivo
senza eroismi
con le ali dimezzate
nel cubo di cemento del mio ufficio (...)