Per chi volesse, si è liberato da poco un appartamentino niente male: si tratta di un ampio monolocale che si estende su trentacinque metri quadri circa, con terrazzo capiente e comodo che ospita ottimi amici sul lato del campanile della chiesa e, dall'altro, quello che dà su Corso Umberto, ha un balconcino ritirato che permette di spiare la gente che passa senza neanche abbassare le persiane.
Si tratta di un agevole quarto piano senza ascensore da raggiungere a piedi attraverso gradoni abbastanza alti e stretti, che diventano sempre più alti e più stretti man mano ci si avvicina all'appartamento.
E’ arredato comodamente con mobili moderni e funzionali: un grande divano letto, due armadi, due cassettiere, una cucina con forno elettrico, un tavolo, quattro sedie e un bagnetto con doccia.
Fanno da cornice anche due vicine turbolente che amano anzi farsi ripicche e non disdegnano perciò di condire le scale, di cui sopra, con acqua di bollitura della pasta o con olio extravergine d'oliva, dipende dall'umore e dal grado e dalla voglia che hanno di procurarsi del male.
In genere chi subisce le loro rappresaglie, sono proprio gli inquilini del quarto piano che fruiscono delle scale giulivi e inconsapevoli, quando non si ritrovano con l’auto rigata da un chiodo o con le ruote tagliate, sol perché non partecipano alle loro attività conviviali.
Il prezzo è anch’esso comodo: trecentocinquanta euro mensili, senza condominio ma con spese dell’ acqua, del gas, dell’energia elettrica e il lavasecco per smacchiare il cappottino nuovo dall’olio, senza tralasciare la perdita di scarpe scamosciate e di borse di pelle finite nella spazzatura.
Lucia Immordino