mercoledì 20 gennaio 2016

IL PETALO CREMISI E IL BIANCO


"Attento. Tieni la testa a posto: ti servirà. La città in cui ti conduco è vasta e intricata, e tu non ci sei mai stato prima. Puoi immaginare, da altre storie che hai letto, di conoscerla bene, ma quelle storie ti hanno illuso, accogliendoti come un amico, trattandoti come se fossi uno del posto".



L'incipit del romanzo di Michel Faber. Un capolavoro narrativo ambientato in epoca vittoriana. Voce narrante molto presente, fredda, che descrive strade, odori, colori e luoghi di Londra. Mi prende per mano e io cammino con lui e osservo. Conosco Sugar, - una prostituta dalle labbra biancastre, secche come le ali di una falena. Attrae gli uomini con questa sua naturalezza animale e con l'abilità nella conversazione. Lei parla e legge molto. Intrattiene i suoi uomini. Sugar cambia vita, si risolleva dai bassifondi londinesi della prostituzione. E l'amore la cambia. Da Cenerentola a  Pretty woman che si innamora e riscatta la sua esistenza il passo è breve. Le pagine del libro tra petali rosso fuoco passione e il bianco candido luce purezza. Descrizioni ricche di minuziosi dettagli narrativi. Scene di sesso che non disturbano anzi mi incuriosiscono. Figure femminili forti ma umane, presenti e protagoniste invadono le pagine e adombrano quelle maschili, ciniche e prevedibili che via via perdono campo e considerazione. E mi consentono la libertà di pensare il mio che bastardo! Piene di rabbia e dolore alcune parti del libro; mi commuovo. L'amore vero e forte che riflesso sull'altro smette di esistere al confronto. L'amore per la vita che nasce e muore, procede tra le righe del romanzo che all'ultimo mi stupisce ma che trovo reale anche se ambiguo: si può cambiare la strada del proprio destino? Solitudine, arroganza, debolezze, superficialità, difficoltà umane nel relazionarsi. Sfumature di colore tra "il petalo cremisi e il bianco". Il finale arriva dopo circa novecento pagine. Senza una fine. Non me l'aspettavo.

Nina Tarantino