lunedì 29 settembre 2014

Cernia Tossica - il sesto postulato

Sesto postulato: la certezza dei voti la danno i soldi. Il giorno prima delle votazione il politico distribuisce le mazzette ai capi elettori - il secondo livello della piramide -: nessuna spiegazione, sanno tutto: prendono una carta da cento e la passano sotto il naso dell’elettore che la annusa e si anima; come un sonnambulo va dentro il seggio, mette il voto giusto, si presenta all’uscita e incassa - bravo, hai fatto il tuo dovere, quando hai problemi vieni da me; solo allora riprende coscienza e se ne va, contento della tasca piena si fa una mangiata alla tua salute. Così si creano piramidi immense, dove ogni nodo è un voto sicuro, una squadriglia di cani ammaestrati da affittare per le comunali, regionali e amministrative, e fai un figurone. Meglio scegliere i candidati tra i medici, soprattutto per la carica di sindaco, è sufficiente che vadano a fare visite a domicilio che l’elettore gli molla un voto grazioso senza bisogno di sganciare: non c’è paese che non abbia uno medico di famiglia a capo del palazzo municipale – spesso durano poco, dicono che i mobili buoni dell'ufficio glieli freghino sotto il naso, dicono che nell'arco di un mandato la loro simpatia si perda dietro tasse crescenti per necessità, ma intanto sono loro il terzo livello della piramide elettorale (finito il fascino di un medico ce n'è sempre un altro che scalpita in attesa di sanare disavanzi con la penicillina – hanno la metafora del malato facile, sono convinti che la pubblica amministrazione è un bambino con la diarrea). I politici, quando si trovano tra di loro si guardano in faccia, parlano, si fanno promesse, sono amiconi che si inebriano della loro esclusività, si fanno i complimenti tra di loro. Ma quando uno si allontana, quelli che restano non perdono tempo, gli misurano la piramide: tutto fumo, questo neanche ha il voto di sua moglie, oppure il contrario, questo lo vota mezzo paese, ha i cani attaccati bene. I politici sono come i maglioni: la misura della piramide dietro il collo, quando li rivolti nell’etichetta leggi small, large o extralarge. Ma il vero politico, quello che comanda sempre e non molla mai, non compare: ha capito che per sopravvivere alle ondate da destra e da sinistra, lui deve stare in ombra, invisibile ma presente, e mentre si alternano medici-sindaco e consiglieri-infermieri, lui sopravvive alle nuove correnti, le domina, le vede nascere e perdere forza, nuovi facce sataniche da locandina elettorale rimpiazzano i vecchi nel nome della discontinuità - bella parola -, ma lui c'è sempre, ricoperto di muffe e croste e verruche e gode, perché nonostante gli avvisi di garanzia, le citazioni, le truffe presunte e le truffe accertate, i prestanome etc, lui continua ad avere tutti in mano. 

Giorgio D'Amato

Creepypasta e buona notte!


Una sera verso le 20.00, i genitori di Lucas andarono a casa di sua nonna perché stava male. Lucas rimase solo con il suo fedele cane Andros a guardare la tv.... ad un certo punto sentì un bicchiere che cadde a terra e si agitò, ma quando si avvicinò alla cucina la porta a soffietto si stava aprendo da sola e all'improvviso spuntò una mano bianca con dita come artigli e da dietro la porta comparì un sorriso rosso con due occhi bianchi. Il cane cominciò ad abbaiare e Lucas in preda al panico si diresse alla porta d'ingresso e con grande sollievo vide i genitori tornare, raccontò tutto e il padre entrò a guardare ma disse che non c'era nulla di strano ma quando Lucas entrò vide la porta della cucina spalancata. Dopo un po' i genitori lo mandarono a letto e lui però li notò sorridere in modo strano (pensava al sorriso che aveva visto in cucina) ma si mise a letto e i genitori chiusero la porta della sua camera; con grande terrore Lucas vide una grande scritta sulla porta “buonanotte Lucas” - sembrava scritta con il sangue. Neanche il tempo di aprire la porta che il mostro lo afferrò e lo divorò.
”Buonanotte a tutti – dice il mostro agli spettatori -, nel buio guardate sempre la porta, magari potrei essere li con voi, sghignazzando.”

La storia di Lucas è una delle tante che troverete nella serie delle Creepypasta, quella più famosa è Smile.jpg.
Vi chiederete cosa sono le Creepypasta, beh, sono delle leggende metropolitane o prese dai videogiochi che terrorizzano il lettore. Il termine creepypasta è un termine anglosassone che deriva da copy and paste, il nostro copia e incolla ma la parola “creepy” fa percepire al lettore che si tratta di storie inquietanti o shock. Queste storie piacciono soprattutto ai giovani d'oggi proprio come me, molti giochi horror sono tratti dalle Creepypasta.
Altri mostri Creepypasta sono: Slender, Jeff the killer, Bloody Mary, Jean the killer, Juon the grudge, Mario64, Animal crossing.

Alice Giacona

sabato 27 settembre 2014

Laura Boldrini. La paladina degli immigrati

Tornano le fantainterviste di AAS Magazine. Oggi siamo in contatto con la Presidente della Camera dei Deputati ed esponente di Sinistra Ecologia Libertà, on.Laura Boldrini, che vanta un passato da portavoce tra le altre, presso la FAO, e UNHCR, l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati.

AAS: Presidente Boldrini. Possiamo farle qualche domanda?

LB: Per favore, onorevoli colleghi vi richiamo all'ordine. Per favore onorevoli del M5S ve lo buco quel pallone. Di Battista, Crimi, Lombardi, D'Ambrosio. Ricordatevi che una pallonata data a me è una pallonata data a tutte le donne. Per intervenire dovete aspettare il vostro turno e soprattutto dovete usare un linguaggio che sia adeguato a quest'aula, non siamo a teatro. Per favore, onorevole Sticchetti scenda dal banco e metta giù quel cannocchiale, non ci sono scie chimiche qua dentro. Inoltre le faccio presente che il cannocchiale è un chiaro riferimento fallico. Quindi come tale è un evidente critica alla mia persona. E' una cosa che non accetto!

venerdì 26 settembre 2014

La Foresta Nera di Ninà

Schwarzwälder Kirschtorte che in italiano vuol dire "torta alle ciliegie della foresta", è una torta tutta panna e cioccolato. Nasce in Germania, nella Foresta Nera, che si trova nel Banden-Wuttemberg, nota per i suoi ciliegi che venivano piantati dagli sposi novelli. Si dice che una ciliegia tira l'altra perchè sono davvero buone. Ricche di vitamine, ferro, calcio, magnesio, zinco e tanti sali minerali. La loro polpa è usata anche in cosmetica e ci si prepara astringenti maschere di bellezza; rinfrescatevi, specchiatevi e guardate in faccia la realtà - Toglietevi le ciliegie dagli occhi!Diuretiche e lassative, attenti a non esagerare nella quantità se non volete che il tetto del bagno diventi l'unico cielo della vostra giornata. Le ciliegie rosse, nere, mettono allegria. Chi almeno per una volta non le ha trasformate in un vivace paio di orecchini?

giovedì 25 settembre 2014

La notte blu di Francesco Caruso


Sulla terrazza della casa rosa di Lorenzo, il dodici agosto, tra candele tossicamente colte e olive e pomodori secchi, Francesco Caruso ha fatto un discorso di quelli che tu dici "ma questo dove vuole andare a parare?"  - intanto non riesci a distrarti che lui ti stringe un patto con l'ascoltatore che manco un cappio da forca - e invece piano piano ti convinci che, questione di tempo, tutto avrà un senso. E' partito da “Il cappotto blu” che Leonard Cohen pone al centro di una canzone molto intensa, bella canzone veramente. Francesco, con una tecnica narrativa che nulla ha da invidiare agli esperti del noir – ma anche alla dissemina di dettagli che Javier Marias di solito fa nella parte iniziale dei suoi romanzi (per poi, in una sommatoria sorprendente, riprendere nel finale) – , prima sottopone il testo e poi la canzone. Sulla terrazza l’atmosfera si fa rarefatta, trapela il malessere e la delusione di un marito che si rivolge all'amante della moglie, ringraziandolo.

La stessa canzone fu tradotta da De André – ma tradurre non è il termine giusto, meglio trasposta? – perché Ornella Vanoni prestasse la sua malinconia alle note di Cohen (Lucio, l’uomo citato, è l’ex di Ornella; nella sua forma epistolare si chiude con “E Lucio, sai, parla ogni tanto di te, di quella volta che tu gli hai fatto la notte più bella, ti saluto, tua Ornella” – impossibile non raggelare a tanto slittamento).

Il cappotto blu diventa volpe, una volpe azzurra. Anche in questo caso l’indumento è parola chiave.

La voce di Francesco Caruso segna un punto interrogativo nell'aria grande quanto il cielo che avvolge la casa rosa di Lorenzo. 
Ancora dettagli disseminati: le migrazioni in America, le tradizioni e i motti e i proverbi che arrivarono lì grazie ai saperi di tanti contadini o pescatori in cerca di fortuna. 
Un quadro di Bruegel il Vecchio che, dietro tante piccole azioni del quotidiano, cela proverbi fiamminghi. 
Al centro del quadro una donna che poggia una cappa blu sulla testa e sulle spalle di un uomo - il gesto ha il significato metaforico del mettere le corna a qualcuno.

Che Cohen si sia rifatto a Bruegel? Più o meno consapevolmente?

Senz'altro è bello pensarlo.

Giorgio D'Amato

(AAS ringrazia ancora Francesco Caruso per aver partecipato alla serata di AAS FEST del 12 agosto 2014)


martedì 23 settembre 2014

Francesco Federico, poeta del nostro tempo

Scambiamo due chiacchiere Francesco ed io dopo un saluto affettuoso. Rivederlo a distanza di diversi mesi è un piacere. Francesco Federico l'ho conosciuto circa un anno fa ma per quelle strane alchimie che sono chimica dei sentimenti lo sento amico da sempre.
Nell'ambito della seconda edizione di "Arti e mestieri di Sicilia" conferirò al poeta Federico l'attestato di animatore volontario di cultura, a un uomo affetto dalla patologia della scrittura come sovente ama dire di sé. Temo di non sapere rendere merito e di poter raccontare l'uomo e il poeta che è in quei pochi minuti che avrò a disposizione. Si accorge di questa mia ansia e mi rassicura, mi dice: voi donne siete forti, io sono cresciuto in una famiglia dove le donne erano in maggioranza e la casa dell'infanzia era il porto sicuro. Parla delle sue prozie e io quasi le vedo: me le descrive belle alte autorevoli, ti somigliano, aggiunge. 
Lo osservo mentre assistiamo alle perfomance musicali che si avvicendano e riscopro la sua tenera solidità quando poggia le mani sulle spalle dell'uomo seduto nella fila dinanzi, è il papà di Francesco, violinista non vedente che insieme ad un percussionista sta eseguendo un brano di melodia arabeggiante di sua composizione. È tangibile il turbamento di questo genitore, visibili le lacrime agli angoli degli occhi. Esprime la sua difficile felicità, racconta del vissuto, del suo non potere fare di più. Lei è ricco, gli sussurra F. Federico e con le sue mani sembra volerlo sostenere. Ed ecco che la lirica che ho scelto per la lettura, “Il viaggio difficile”, assume un senso ulteriore e un connotato che ben si attaglia al momento. 
La vita è il viaggio difficile e per luoghi che non possiamo non riconoscere il poeta ci accompagna e ci guida alla ricerca della verità, "la verità che con la sua luce obliqua" gradatamente ci illumina e ci svela l'altro. Attraverso il lessico, strumento paziente e potente, Francesco Federico ci consente di ritrovare il simile e il dissimile, il colore il buio la disperazione e la speranza che non viene mai meno. La poesia è allora la risposta che travalica noi stessi e ci rende un tutt'uno con i nostri desideri e con la natura in cui riconosciamo il creatore così dolcemente evocato dal Francesco poeta in cui ritrovo quei segnali di vita e di sentimento sincero dell'uomo che non dimentica il tempo in cui vive, non chiude gli occhi davanti gli ultimi della società e che ama e rispetta profondamente le donne. I suoi versi sono l'espressione altissima di un animo sensibile ed attento, delicatissimo cultore di poesia e dei valori che danno significato alla nostra esistenza.

Adele Musso



Il viaggio difficile

All'alba
di ogni giorno riprendo la mia corsa
il difficile viaggio sulla terra
e raccolgo
gli umori e le parole
e trascino il corpo
in una città di vento
e brezze di mare
          e ti cerco, Signore,
          tra i semafori ferrosi
       dove Kaled
           l'amico algerino
tende le mani
       con il tuo sorriso
       e sopravvivo
senza eroismi
con le ali dimezzate
      nel cubo di cemento del mio ufficio (...)



70 anni fa veniva ammazzato Andrea Raia

Aspettai le 3 e mezza in punto per incontrarmi con mia cognata. Avevamo studiato quest'orario qualche tempo prima, quando i nostri mariti s'arriposano e io e lei possiamo parlare senza dare nell'occhio. Bussai alla sua persiana e subito arrivò una risposta dall'altro lato.

Maria? Tu si? Entra entra!
Entrai e non c'era manco mezza cosa fuori posto in quel salotto. Tutto sempre in ordine e pulito, come Vito comanda. Ci sedemmo nelle sedie, impazienti di confrontarci sugli ultimi avvenimenti del nostro paese.

lunedì 22 settembre 2014

Fashion maker

LA MODA E' QUI!

CURIOSITA' SEGRETI FASHIONSTYLE

Perché accontentarti del solito pullover? Oggi lo puoi indossare extralungo o extralargo
può essere abito smanicato  o cardigan 
ma che sia di maglia
il nuovo tricot colorato fa giovane
accessori pezzi colori dettagli - i punti sicuri per costruire la tua moda



NICE PRICE  )copiare gli outfit più cool senza spendere una fortuna(

i pezzi hit di stagione e I must have 

la pelliccia finta 
pop art mescola i colori 
pelle palch
pelle e vernice 
punte trapunte piumino
il bauletto red


COLORI

rosso
argento con effetti speciali 
cammello ton sur ton 

NEL MIO ARMADIO NON MANCANO MAI - JEANS SNEAKERS T-SHIRT



LIFESTYLE

Té delle diciassette o teatox? meglio un Bubble Tea, il té con le bollicine di origine Tai con latte e perle di tapioca. 
Per saperne di più www.bubbleology.co.uk

News

Il cinglese - dicono sarà il nuovo inglese Shaolan Hsueh ha elaborato il nuovo sistema di scomposizione dei caratteri con l'illustratore Noma Bar. 
Ne è nato Chineasy (edizioni L'ippocampo).

Peppa

Festival del Libro di Vallelunga: Intervista a Carmen Parra

Il Festival del Libro di Vallelunga, organizzato dall'Associazione La Radice, è giunto alla sua seconda edizione il 6 settembre scorso. Quest’anno è stato dedicato al centoventesimo anniversario dei Fasci Siciliani e ha proposto dibattiti, reading, uno spazio a disposizione degli editori e due concorsi. 

AaS c’era con i suoi libri e con i suoi autori: Patrizia Sardisco segnalata per entrambi i concorsi, Antonella Tarantino segnalata per l’estemporanea di scrittura, Clotilde Alizzi vincitrice dell’Estemporanea di scrittura e Giorgio D’Amato vincitore del Reading sotto le stelle con il brano La Processione, tratto da Madonna di mare e Ciccio dei giornali. Il premio un quadro della nota pittrice messicana Carmen Parra, ospite della serata. Durante la manifestazione ha disegnato farfalle che offriva ai presenti in cambio di una donazione all'Associazione. Il quadro donato come premio raffigura farfalle bianche su un fondo di fichidindia. Le abbiamo posto qualche domanda per capirne meglio il significato.
AAS: Cosa sono per lei le farfalle?
CP: Le farfalle sono il simbolo della metamorfosi, quindi della vita stessa. La letteratura, la poesia sono piene di metamorfosi, è un elemento fondamentale. 
AAS: Ed è stato importante nella sua vita artistica?
CP: Certo. Sai, in Messico c’è l’unica farfalla al mondo che compie una migrazione, dal Canada al Messico. E’ la farfalla monarca, Danaus plexippus.
AAS: Secondo lei, l’arte può cambiare il mondo?
CP: L’arte è l’unica cosa che rimane. Tutto il resto scompare.

La entrevista original a Carmen Parra en español:
AAS: ¿Qué son las mariposas para Usted?
CP: Las mariposas son el símbolo de la metamorfosis, entonces de la vida misma. La metamorfosis está en toda la literatura, en toda la poesía, es un elemento fundamental. 
AAS: ¿Y ha sido importante en su vida artística?
CP: Por supuesto. Sabes, en México tenemos la única especie de mariposa que lleva a cabo una migración, desde Canadá hasta México. Es la mariposa monarca, Danaus plexippus.
AAS: ¿Cree que el arte puede cambiar el mundo?
CP: El arte es lo único que queda. Todo lo demás desaparece.


Valeria Balistreri


Potevamo farci sfuggire uno spunto del genere per le nostre Stranezze Terrestri? Qui Annalisa Balistreri vi parla delle farfalle monarca.

sabato 20 settembre 2014

Inferni rosa

Johnny Depp in Edward Mani Di Forbice di Tim Burton vuole accarezzare ma ferisce, vuole abbracciare ma squarta. Perchè mai? Perchè mai un gesto che vuole dare calore e ricevere calore, un gesto tutto buono, tutto cuore, tutto positività, deve diventare qualcosa che tira fuori il sangue da sotto la pelle, che fa male, che ferisce? Edward ha delle lame affilate al posto delle unghia. 

Luca Parmitano. L'uomo delle stelle




AaS Magazine ha intercettato con una fantaintervista al volo l'astronauta siciliano Luca Parmitano, recentemente protagonista di un'esperienza straordinaria vissuta nello spazio: 166 giorni in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.

AAS: Salve, Parmitano. Complimenti per il viaggio spaziale. Adesso che fa, stacca la spina nel vero senso della parola?

LP: Certamente. Torniamo coi piedi per terra perché stare con la testa per aria non è facile. Si sceglie un mestiere del genere perché così ci si sente più vicini al creatore, e in confidenza vi dico che mi sono spesso soffermato a scrutare gli angolini delle galassie, ho provato pure a guardare dentro un buco nero, ma c’era troppo buio. Io però lo sento che Lui è da qualche parte e spesso se la ride. Dio ha un gran senso dell’umorismo e la Sicilia è la sua cartina di tornasole.

venerdì 19 settembre 2014

AAS PRESS a La notte dei mille racconti


La notte dei mille racconti, il trionfo della narrazione. Tantissime voci che si sovrappongono, intersecano, succedono tra generi e drammatizzazioni.
E davanti l'Istituto Gramsci, nel perimetro dei Cantieri Culturali della Zisa, tre autori di AAS PRESS:
Giorgio D'Amato
Raimondo Quagliana
Lorenzo D'Acquisto.




Ai tavoli degli scrittori leggeranno brani tratti da Madonna di mare, MondoRidens, L'ingenua tampicedda.
Sabato 20 settembre 14, dalle 21.00



“Sugnu sula e nuddu mi talìa 
Ma ch'è fari pi stari 'n compagnia?

Sugnu sula e puru l'amici stanno arrassu 
E iu m'addannu jccata'nta stu fossu.

Paju stu raziu e 'un sacciu iu chi fici 
Ca m'abbastassi jucari, chi sacciu, cu l'alici.”

“Ah 'un lu sai macari chi facisti 
E chianci e arripeti scurdannuti chi manciasti. 

A cu ti stava vicinu a morti lu puncisti 
E cu la faccia ri brunzu po' ti l'ammuccasti”


(da L'ingenua tampicedda, di Lorenzo D'Acquisto)



giovedì 18 settembre 2014

Una cucina, un monolocale, un figlio

Ho fame mamma, mi dice così mentre mi abbraccia. L'aereo è atterrato con cinque minuti di anticipo, sto a Pisa. Starò qui per un po'. Qui lo spazio conta, tutto ha una funzione sequenziale. Le diverse funzioni delle cose sono realtà. La sedia accostata al tavolo serve per consumare un pasto. Si sposta e si avvicina alla scrivania e comincia il tempo dello studio. Si tolgono i libri, si poggia il PC e ci si collega in giro per il mondo oppure parte la musica. Osservo tutto in veloce sincronia. Ci vuole poco a fare un giro panoramico, giro la testa e gli occhi per circa venti metri quadrati. Tocco confini e limiti. Per volare via guardo il tetto, da lì attraverso una finestra a giorno vedo il cielo e gli aerei che sorvolano la città. Il rombo dei loro motori che spezza il silenzio mi fa compagnia.

Annunci a strappo: ampio appartamento a Bagheria

Bella zona, centrale, brava gente: amico fidato il fruttivendolo.
Per chi volesse, si è liberato da poco un appartamentino niente male: si tratta di un ampio monolocale che si estende su trentacinque metri quadri circa, con terrazzo capiente e comodo che ospita ottimi amici sul lato del campanile della chiesa e, dall'altro, quello che dà su Corso Umberto, ha un balconcino ritirato che permette di spiare la gente che passa senza neanche abbassare le persiane. 

Il Festival Fringe di Edimburgo: busker ma non solo

Il Festival Fringe, che esiste non soltanto a Edimburgo ma in moltissime altre città del mondo (anche in Italia!) non coinvolge solo artisti di strada ma è un’esplosione di spettacoli al chiuso e all'aperto, ovunque un artista – di qualsiasi tipo – possa fermarsi e esibirsi davanti a un pubblico. Qualsiasi locale in grado di trasformarsi in un teatro, pur se angusto, ospita uno spettacolo: nell'edizione del 2014 se ne sono tenuti 3193, per un totale di 49497 performance. Tutto dal 1 al 25 agosto, e nello stesso mese si svolgono altri undici festival. La popolazione della città raddoppia, ai locali dove si tengono gli show viene dato un numero per identificarli, spesso serve una mappa nonostante il centro sia abbastanza piccolo per una capitale. Tutto ciò rende la via principale, la Royal Mile, un sacchetto di persone sottovuoto stretto e lungo che per percorrerla tutta ci si mette mezz'ora (non è poi tanto lunga: mezzo del miglio annunciato dal nome), non solo per la confusione: nel frattempo si è distratti da giocolieri, mimi, cantanti, musicisti, cori a cappella, guerrieri maori, ballerini di tango, gente con materasso e tutto coricata per terra che pubblicizza uno spettacolo intitolato Sonnambulo o qualcosa del genere e una tizia con kilt e cresta alla moicana che fila la lana e molto altro ancora. Ah, e le cornamuse. Tante, tante cornamuse.

mercoledì 17 settembre 2014

Stoner, un singolare romanzo d'amore

Non nascondo tutta la mia diffidenza, verso i presunti casi letterari d’oltreoceano. Sfiducia che m’induce ad autoimpormi di limitare al massimo, quasi fosse una regola, sconfinamenti e trasferte. Ma devo dire che per lo Stoner di John Williams (Fazi, 2012), la sfiducia e il pregiudizio si sono da subito mutati in inattesa scoperta. A due anni dalla pubblicazione in Italia del suo libro senz’altro più famoso e celebrato, Augustus. Il romanzo dell’imperatore (Castelvecchi, 2010), a metà tra biografia romanzata e romanzo storico, Fazi fa centro traducendo il terzo romanzo di questo scrittore texano, uscito per la prima volta senza troppi clamori nel 1965, e divenuto più di recente un fenomeno grazie al recupero in patria con la ristampa fatta dalla New York Review Book nel 2003. Ma che cos’è a donare la straordinaria attualità di un classico al romanzo di Williams? La storia è tra le più convenzionali: il racconto d’una esistenza del tutto normale e incolore o, se vogliamo, del suo inesorabile fallimento. Di origini umili e contadine, Stoner trova l’emancipazione (?) nello studio della letteratura al college e nella scoperta possibilità di una carriera che lo porterà a svolgere con onestà e passione, per oltre quarant’anni, la professione accademica alla Columbia University.

martedì 16 settembre 2014

Le isole dove il vento suona


Un percorso che si configura come diario di viaggio, una narrazione visiva sulle tracce di una memoria che pure sembra immobile, di luoghi”non luoghi” (cit.), di volti, di oggetti che, davanti all'occhio sognante del viaggiatore, si rivelano e ripetono se stessi, oggi, come ieri e possibilmente come domani, simboli dell’eterno fluttuare delle isole, che mostrano tutto il loro essere selvaggio e prorompente.
Luci, colori, emozioni, volti, gesti situazioni: la veracità di esistenze dai tratti ruvidi eppure fragilissimi, dallo sguardo attento, dalla vita scandita al ritmo lento della musica e del vento.
Le Eolie, le isole dove il vento suona, magnifico scenario entro cui lasciarsi trasportare, come in sogno, dai suggestivi scatti di due maestri della fotografia, Antonio Saporito e Francesco Enia, in un gioco di equilibri e di emozioni davvero notevole.
La mostra, inaugurata giovedì 11/09/2014 presso la Libreria del mare, via Cala 50, 90133 Palermo, sarà visitabile fino a giorno 25/09/2015
Le fotografie sono in vendita per finanziare le borse di Studio della Scuola stabile di fotografia di Palermo.

mailto:info@libreriadelmare.com

MG Scardina

Cronache di un corteo tutto bagherese - Nessuno tocchi Patrizio

Il corteo si snoda tra le pietre che lastricano Corso Umberto, stiamo andando verso Palazzo Butera là ci aspetta Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria, il simbolo della ritrovata dignità civica. Ragazzi e adulti, studenti, anziani e qualche ragazzo disabile che affrontano la salita verso “u Palazzu”, cittadini uniti dal comune intento di esserci, di dare la propria solidarietà a chi ci rappresenta, prescindendo dal colore politico, determinati ed incuranti di chi accusa i partecipanti di essere dei professionisti della solidarietà, non sappiamo che farcene di questi neologismi alla Tancredi di Gattopardiana memoria sputati come sentenze da chi non si muove da casa e osserva dietro una persiana socchiusa.

Il vangelo secondo Matteo ai Cantieri Culturali della Zisa - 18 settembre '14 ore 18.00


Pasolini scrive poesia anche attraverso l’uso della telecamera, affidando ai personaggi, quali interposte persone, i propri versi. 

Nel Vangelo secondo Matteo, riversa la nostalgia del mitico, dell’epico, del tragico.
Non intende aggiungere altezza poetica a nessuna immagine, a nessuna parola, né farne una sceneggiatura o una riduzione e sa, ancor prima di scegliere la location, che il film non avrà alcun connotato commerciale e che non concederà niente, ma darà tutto.
Infine, trova la sua Gerusalemme fra i Sassi di Matera.

lunedì 15 settembre 2014

La posta dell'Europarlamentare: Correlativo digitato

Cara Europarlamentare,
sono un dattilografo provetto e da quando ho studiato le regole per la stesura corretta di un testo, ho notato che la mia ragazza, nei nostri imboscamenti, prima emetteva suoni il cui correlativo digitato potrebbe essere AHAHAHAH, poi è passata a AhAhAh, e ultimamente solo ahahah.
Io ritengo che sia tutta colpa dell'ambiente: nei primi tempi del nostro fidanzamento ci appartavamo in una pineta, poi - per ragioni di tranquillità -, abbiamo preferito incontro furtivi tra alberi di nespolo, ultimamente solo campi di grano.
Sarà solo un problema di corde vocali che si ripercuote sulla sua tastiera o dovrei cercare una stimolante piantagione di cactus?
Cordiali saluti,
Dattymorente

Mio caro.
Da quando hanno inventato i PC, i Tablet e la caffettiera, i dattilografi se la vedono proprio brutta.Tu sarai provetto ma non in provetta per cui anche la tua compagna ha smesso di gemere. A parte gli imboscamenti tra alberi di nespolo che mi fanno già temere, non era meglio tra gli ulivi che, essendo contorti, suggeriscono posizioni allettanti?
Il tuo ed il suo non è solo un problema alle corde vocali che già un albero di carrubo avrebbe sanato, ma un problema geografico: ci sono spiagge, colline, montagne, vecchie 500 con il cambio a mano che illude il lato passeggero, e poi la terrazza sul tetto del mondo, il Pamir, dove non crescono i cactus ma  conserva sottoghiaccio a - 58 ogni elemento naturale.
Come una vecchia Olivetti 58 sui cui tasti potreste ritrovare l'antica frenesia Vai con punto e a capo e riscrivi con Messner la storia della tua vita.


La europarlamentare (che adorava scrivere a macchina e che ha fatto anche un corso di stenodattilografia)

venerdì 12 settembre 2014

Beatrice Monroy e La notte dei mille racconti

AAS: Beatrice Monroy, ideatrice di una cosa bellissima che si chiama La notte dei mille racconti.
Il nome della manifestazione dice già tutto, tu, come la definisci?
BM: E' una fiera di parole, un luogo che sprofonda nell'idea tutta mediterranea del racconto circolare.. si viene, si sta, si gira, si accolgono storie, si raccontano storie...

AAS: Cosa è la narrazione e quanto può influenzare le nostre vite?
BM: A mio parere moltissimo, narrare è un modo di essere ,il mito, la storia, il verso sono una parte importantissima della coscienza umana, nessun animale narra! narrare è essere, esserci, ritrovare spesso dignità con al propria voce.