martedì 16 settembre 2014

Cronache di un corteo tutto bagherese - Nessuno tocchi Patrizio

Il corteo si snoda tra le pietre che lastricano Corso Umberto, stiamo andando verso Palazzo Butera là ci aspetta Patrizio Cinque, sindaco di Bagheria, il simbolo della ritrovata dignità civica. Ragazzi e adulti, studenti, anziani e qualche ragazzo disabile che affrontano la salita verso “u Palazzu”, cittadini uniti dal comune intento di esserci, di dare la propria solidarietà a chi ci rappresenta, prescindendo dal colore politico, determinati ed incuranti di chi accusa i partecipanti di essere dei professionisti della solidarietà, non sappiamo che farcene di questi neologismi alla Tancredi di Gattopardiana memoria sputati come sentenze da chi non si muove da casa e osserva dietro una persiana socchiusa.

A Bagheria soffia il vento del cambiamento, “senza vento l’aria sarebbe uno stagno putrido, ma anche le ventate risanatrici trascinano con sé tante porcherie”, ed è ciò che deve accadere, che le lordure siano trascinate via, non ci saranno più tappeti sotto i quali ammucchiare e nascondere la polvere. In questo paese dove la normalità, la legalità sono ancora delle conquiste, ci muoviamo come una piccola onda “anomala”, che s’ingrossa cammin facendo, siamo le gambe su cui continuano a camminare le idee degli uomini retti. A tratti sembra una vera processione, l’incedere assume quel carattere di sacralità. Infatti, cosa c’è di più sacro del diritto al rispetto della libertà e della giustizia. Siamo qui per manifestare il nostro disprezzo per chi lancia pietre contro le mura di Palazzo Butera, palazzo settecentesco imprigionato dall’urbanizzazione incontrollata. Sono pietre anche le parole del primo cittadino, cita Emiliano Zapata, “meglio morire in piedi che vivere in ginocchio”.
Qui non deve morire nessuno sindaco se non l’idea che la prevaricazione e il malaffare possano dettare ancora legge, deve morire l’abitudine a chinare la testa e a pensare che niente possa cambiare. Impressiona me e tutti coloro che sono venuti da Palermo e provincia, ci sono quelli della scorta civica di IostoconDiMatteo, quelli di Waste Zero.
Questo giovane sindaco con la sua camicia bianca che spezza le luci del tramonto settembrino, la sua convinzione e la sua emozione, rende muta e attenta la platea. Nessuno tocchi Patrizio, la cittadinanza è qui e siamo tutti in piedi.


Adele Musso