Caro Peppuccio,
non ti conosco, ma vivo ormai da 3 anni nella tua Baarìa, in quella città a cui hai dedicato uno dei tuoi film più rappresentativi, sospeso a metà tra un realismo pasoliniano e una dimensione onirica e cinica allo stesso tempo, che ricorda un po' "Il tamburo di latta" di Schlöndorff. Mi sono trasferita qui già innamorata della città, proprio per colpa di quel tuo film, Peppuccio, e mi sento pure un po' presa in giro, ma ti perdono: all'arte si può concedere di essere bugiarda.
Caro Peppuccio, conosco tanti bagheresi a cui il tuo film non è piaciuto, ne conosco alcuni che addirittura si sentono offesi da come hai riassunto questa città. Io non condivido (ché secondo me l'hai pure migliorata: a munnizza un c'è, nel film), ma posso capirli: li hai messi a nudo. Tu, Peppuccio, li hai spogliati della loro arroganza baariuota, gli hai tolto macchinoni, gioielli e abiti firmati, e hai mostrato al mondo chi erano fino a qualche decennio fa: pezzenti!
E non solo pezzenti: ignoranti! E non solo ignoranti: comunisti! Ma ti pare comportamento cristiano, Peppu'? E mo' come ci vanno a Casteldaccia a pavoneggiarsi della loro baariuoteria? E mo' a Palermo al Palazzo a vantare le loro nobili ascendenze democristiane, con quale faccia s'apprisentanu?
Peppu', non glielo dovevi fare questo sfregio, ai baariuoti. Che si sa, l'importante è l'apparenza, e l'hai illustrato tanto bene pure tu con questo tuo film color ocra come i nostri palazzi abusivi, che si può morir di fame ma con dignità!
Potevi parlare di principi e principesse, di quella bella nobiltà chiusa nelle ville barocche che ci fa sentire tutti un po' più ricchi e nobili, potevi fare "Il Gattopardo" in versione bagherese, e invece hai fatto una specie di "Ladri di biciclette", e ni facisti passari tutti pi' pizzenti.
Peppu', io li capisco un po' sti baariuoti che ce l'hanno con te, ma ti voglio bene lo stesso e ti faccio tanti auguri di compleanno, perché quel film era un atto d'amore puro, e l'amore, in qualunque modo si manifesti, resta sempre amore.
Io ti voglio bene lo stesso perché, quando cammino per strada e vedo cose brutte, penso alla sfolgorante bellezza di Margareth Madè e mi consolo, ché almeno le donne bagheresi le hai fatte belle.
Io ti voglio bene lo stesso perché, se voglio un po' di bene a questo posto, la colpa è anche tua e di quel tuo film così maestoso e leggero allo stesso tempo, che riguardo almeno 4 volte l'anno.
Buon compleanno, Peppu'!
Tamara Carone
Tamara Carone