martedì 20 ottobre 2015

Il punto di non ritorno di Igor D’India


Tutti al Rouge et Noir, cinema storico di Palermo in zona Massimo.
Folla di apericenanti, io arrivo tardi quindi trovo solo olive (mi nni futtu ‘na vaschetta che già questa basterebbe per ritenere di aver investito bene i soldi del biglietto).
Inizia il primo film: Igor D’India - trentenne palermitano - che si cala in una grotta a 30 metri dalla superficie terrestre, con l’obiettivo di starci trenta giorni. Non appena si percepisce la dimensione dello spazio angusto, io uscirei dalla sala – ci vuole coraggio. Le immagini vengono alternate dalla seconda impresa di Igor: la discesa del fiume Yukon, in solitaria, sulle orme di Walter Bonatti che fece la stessa operazione cinque decenni fa. La proiezione scorre tra immagini claustrofobiche, altre del panorama canadese, in sovrapposizione la voce di Alessio Boni che legge cose di buona letterarietà - sopportabilissime.
Secondo film: tutto Yukon, con Igor che si filma, che parla con sé e con lo spettatore, e intanto scorrono rapide, permafrost, foreste, orsi, alci. Grande Igor che stringe un patto di ferro con lo spettatore, non manca niente: immagini grandiose di natura incontaminata, riprese da sport estremo, momenti di vita in solitaria con lui che mangia spaghetti da un pentolino, sano babbìo. Tutti vorremmo essere lì, a pagaiare con Igor, a dormire in tenda, a osservare il lago Laberge increspato in attesa che il vento si calmi.
In quest’era di progetti intrapresi e abbandonati al primo step, Igor invece va sino in fondo, mostra che la sfida vera non è con le acque pericolose o con l’umidità e il buio di una grotta, la vera sfida è con la forza di volontà che se ne va per i cazzi suoi al primo ostacolo che ogni avventura oppone. Qui la grande lezione si Igor: bisogna ostinarsi, perdurare, farcela. Filmandosi (egregiamente) oppure no.
E se il secondo film mostra un ragazzo che tra mille pericoli sa pure cazzeggiare, il dibattito finale invece rivela la capacità di calcolo, l’importanza della preparazione, lo studio dei dettagli perché scendere da un fiume non è una bravata ma un’impresa da pianificare.

I film proiettati: Geologia di un sogno, The Yukon blues
Rouge et Noir -  Palermo - 19/10/2015 ore 20.00

Giorgio D’Amato