E’ il termine che colpisce
leggendo l’arringa difensiva di Nino Mandalà sul suo blog, dopo la incursione
delle Iene, seguita alla pagina di cronaca che vede Bagheria alla ribalta per
aver assunto un atteggiamento chiaro contro il pizzo e i suoi favoreggiatori.
Treccani: Rivolgimento,
movimento di un corpo nello spazio intorno a un altro corpo; in partic.,
movimento di rivoluzione dei pianeti: ... intorno
alla c. annua di
questo globo (Galilei). Questo sign., ormai ant., sopravvive oggi
soltanto con riferimento a uno schieramento di soldati, di ginnasti o di navi
che compia un’evoluzione come girando intorno a un asse, conservando intatta la
formazione: qual è la evoluzione del soggetto in argomento? Ci si può sottrarre
alla forza di gravità del pianeta mafia? Forse.
Nel linguaggio comune, il
passaggio a un’altra religione: c.
al cattolicesimo, all’islamismo;
la c. di s. Paolo;
la c. dell’innominato;
più genericam., qualsiasi mutamento radicale di fede, opinioni, ideologia e
sim.: c. religiosa,
artistica, letteraria, politica.
Da cosa è rimasto fulminato
sulla via di Damasco, volendo parafrasare e continuare ad utilizzare
terminologia evangelica.
L’evento della celebrazione
del libro del suindicato a detta dello stesso, odorava di pulito, l’odore di
mafia pare sia stato abbondantemente deodorato.
Caro Golia, ma come ti sei
permesso? Non credi dunque nelle conversioni e tantomeno nelle obtorte estorte
(ops scusate il gioco di parole) crisi di coscienza dei commercianti pentiti?
C’è in giro un giornalismo
becero e superficiale che non scende più tra le strade e tra la gente (basta
andare ad una veglia funebre e chiunque ti racconta tra una chiacchiera e
l’altra chi è veramente l’imprenditore con le spalle al muro e quello che si è
arricchito con un sistema che adesso è costretto a denunciare) è comodo dare
notizie di facciata, la superficie non grattiamola, dopo l’intonaco crolla
l’edificio.
Rifarsi una verginità dopo
essere stati i fiancheggiatori di individui quantomeno sospetti, di quelli che
hanno trovato rifugio nelle ville settecentesche di Bagheria, attraverso lo
strumento “innocuo, hobby della scrittura” è rivoltante, sarebbe stato più
decoroso il silenzio per il rispetto di tutti coloro che oggi non possono
scriverlo più un rigo.
Qualcuno è passato dal
laboratorio politico-mafioso del paese alle porte di Palermo al laboratorio di
scrittura.
Qualcuno dice che i giudizi
impegnativi su alcuni uomini non spettano a noi, e a chi? A coloro il cui
ultimo rigo scritto è l’epitaffio? Un commerciante vessato ha detto: non
vogliamo essere eroi per un giorno, ma galantuomini per tutta la vita.
Il libro di Mandalà nella biblioteca
di casa mia, un posto non lo avrà di sicuro, impieghi il suo tempo in opere di
bene e volontariato.
Forse sarà più credibile.
Forse sarà più credibile.
Adele Musso
Antonino Mandalà, detto Nino o "l'Avvocato" (Villabate,
25 marzo
1939), è un criminale
e politico
italiano,
membro di Cosa Nostra e considerato il capo mandamento
di Villabate
e fiancheggiatore di Bernardo Provenzano. Nato a Villabate
e laureato in legge, nel 1979 diventa socio della società di brokeraggio assicurativo
Sicilia Brokers assieme a Enrico La Loggia, Renato
Schifani e Benny D'Agostino. Nello
stesso periodo fa l'attivista per la Democrazia Cristiana a cui procura i voti
dei capimafia. Nel 1994
fonda il primo club di Forza Italia a Villabate
e nello stesso periodo si dedica per conto di Cosa Nostra,
in particolare dei mandamenti di Caccamo e Villabate ad aggiudicarsi appalti pubblici e nel 1997 riesce con gli
appalti a aggiudicarsi la costruzione di un residence universitario a Catania
e alla costruzione del supermercato Auchan
con multisala Warner Bros a Villabate.
Il 6 giugno 1998 è stato arrestato per associazione mafiosa ma è scarcerato due anni dopo per decorrenza dei termini e porta di nuovo avanti i suoi progetti che si erano fermati con l'arresto. Il 25 gennaio 2005 viene di nuovo arrestato nel corso dell’operazione "Grande Mandamento" dove sono stati arrestati 82 fiancheggiatori dell'allora latitante Bernardo Provenzano. Il pentito Stefano Lo Verso ha riferito ai magistrati di rapporti tra Mandalà e l'ex ministro delle Politiche agricole del governo Berlusconi IV, Saverio Romano, invece il pentito Francesco Campanella ha accusato Renato Schifani di aver favorito il Mandalà per la modifica del piano regolatore di Villabate.
Il 6 giugno 1998 è stato arrestato per associazione mafiosa ma è scarcerato due anni dopo per decorrenza dei termini e porta di nuovo avanti i suoi progetti che si erano fermati con l'arresto. Il 25 gennaio 2005 viene di nuovo arrestato nel corso dell’operazione "Grande Mandamento" dove sono stati arrestati 82 fiancheggiatori dell'allora latitante Bernardo Provenzano. Il pentito Stefano Lo Verso ha riferito ai magistrati di rapporti tra Mandalà e l'ex ministro delle Politiche agricole del governo Berlusconi IV, Saverio Romano, invece il pentito Francesco Campanella ha accusato Renato Schifani di aver favorito il Mandalà per la modifica del piano regolatore di Villabate.
Il 27 aprile 2007 è stato condannato in primo grado a
otto anni di reclusione per i fatti del 1998 e 28 settembre 2011 è stato
condannato a otto anni di reclusione dalla Corte
d'Appello di Palermo, ma è libero per scadenza dei termini di custodia
cautelare. Nel 2009 ha aperto il suo blog che gestisce con
alcune interruzioni e dove ha chiesto alle "coscienze libere"
l'abolizione dell'Articolo 41 bis e dove ha difeso nel 2010 Silvio
Berlusconi. Il 17 novembre 2011 nella terza puntata
di Servizio pubblico
condotto da Michele Santoro è stata ricostruita
un'intervista della giornalista Dina Lauricella con lo
stesso Mandalà.
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