lunedì 2 novembre 2015

Il Cucito: una forma di libertà


Nel XX secolo la casalinga cuciva per necessità, la rendeva libera di vestire senza chiedere al capo famiglia i soldi per un abito nuovo. Era più semplice trovare uno scampolo di tessuto e cucire un capo di abbigliamento oppure quando non c’era il tessuto risvoltare vecchi vestiti, tutti abbiamo avuto una mamma o una zia sarta. Nel XXI secolo le figlie e le nipote della casalinga del secolo passato, si avvicinano al cucito anch’esse per una forma di libertà. Sicuramente è una libertà diversa, perché queste donne lavorano e hanno una loro indipendenza economica, ma necessitano del tempo da dedicare a se stesse. Il corso di cucito serve a ritrovare la dimensione donna, si spengono i cellulari, si lasciano a casa i PC e si liberano le menti per realizzare con calma e buona manualità i vari punti di
base così da poter cucire tovagliette per la prima colazione, borse, abbigliamento, ecc… con la musica in sottofondo, qualche chiacchiera che spesso esplode in grande risate, sorseggiando tè accompagnato da qualche biscotto; si trascorrono così ore in una tranquillità spesso lontana dal nostro quotidiano, si ritorna indietro nel tempo, riviviamo i pomeriggi delle nostre nonne. La soddisfazione è tanta perché chi si avvicina a questi corsi di solito esordisce dicendo “io non so fare nulla”, invece dopo qualche lezione si possono realizzare manufatti semplici ma ben fatti. La voglia d’imparare è tanta, rimane un unico problema: quando finisce la lezione di cucito nessuno si alza per andare via!

 Caterina Guttuso

(chi volesse partecipare può contattare Caterina su FB: Caterina Guttuso Tendaggi Quadri)