venerdì 25 settembre 2015

Miss Seconda guerra mondiale


Nei giorni scorsi è stata incoronata la nuova reginetta di bellezza italica, Miss Italia insomma. Sì, il concorso esiste ancora. Da qualche anno il programma da Rai Uno è stato relegato a La7, ma che significa? Sì, il patron Mirigliani non c’è più, ma Miss Italia resta il concorso di bellezza più importante del Paese. È risaputo che La7 è un canale più libertario rispetto alla benpensante Mamma Rai, il testimone del patrocinante al concorso è passato alla figlia di Mirigliani, una donna al passo coi tempi, che ha sostituito più che degnamente il padre in un compito delicato come quello di madrina delle miss. La conduzione del programma è stata affidata a Simona Ventura. È segno dei tempi che cambiano, finalmente le donne possono dimostrare di valere quanto gli uomini, svolgendo compiti rilevanti con lo stesso zelo dei colleghi dell’altro sesso. Pari opportunità meritatissime. E che dire della nuova Miss? Per un anno intero tutte le ragazze tra i 14 e i 25 anni considereranno Alice Sabatini un punto di riferimento estetico e comportamentale (durante il concorso negli anni si è sempre detto che Miss Italia rappresenta la tipica bellezza nazionale, la ragazza della porta accanto), madri e padri potranno dormire sonni tranquilli considerandola emblema morale della gioventù moderna, una figlia in più. Si è alzato un gran polverone per un’esternazione della reginetta. Alla domanda – di spessore, come solo la giuria di un simile concorso può elaborare – posta dal giurato Claudio Amendola: “Se potessi scegliere di vivere in un altro periodo storico, quale sceglieresti?” Alice ha risposto candidamente che “visto che a scuola si studiano pagine e pagine sulla seconda guerra mondiale” vorrebbe vivere nel ’42 per vedere la guerra, tanto lei è donna e non avrebbe fatto il militare. E quindi? Solo perché oggi viviamo nel degrado morale e nella confusione di genere, ci scandalizziamo se una ventenne mantiene alto il significato dell’essere donna e non si vergogna di approfittare dei vantaggi che ne derivano? Le pari opportunità sono una cosa dei nostri anni, la ragazza mostra una spiccatissima conoscenza non solo della storia ma anche del diritto affermando che nel 42, essendo lei donna, avrebbe potuto godersi lo spettacolo della guerra senza andare in trincea. Nessuna offesa, dunque, a chi la guerra l’ha vissuta, alle donne di allora, che se avessero avuto davanti Amendola chissà che cosa gli avrebbero risposto.


Serena Giattina