“Teodora del postribolo”: così mi chiamano a Bisanzio per denigrarmi dopo che da mima sono stata elevata al rango di Augusta.
Sono stata nei bordelli delle città dell'impero, ho goduto e fatto godere stuoli di uomini, ho danzato ed eccitato l'imperatore e la sua corte, li ho costretti ad inchinarsi di fronte a me.
Ho obbligato il mio sposo a scendere a compromessi con le eresie, l'ho guidato nella stesura del codice delle leggi, l'ho accompagnato all'ippodromo e alle cerimonie, l'ho affiancato nelle raffigurazioni dei mosaici, dove domino i miei sudditi con lo sguardo.
Di me hanno detto che sono ambiziosa, crudele, dissoluta; ho decretato la morte di papi e dignitari, ho deciso di guerre e carestie, ma sono stata la sposa puttana più amata, la sovrana che tutti hanno invidiato perchè “il trono è un glorioso sepolto e la porpora è il miglior sudario”.
Isabella Raccuglia