Ebbasta con queste furbacchionate!
Dalle 19 alle 23, a Bagheria, in piazza Indipendenza, il ministro della giustizia di Mediaset, sig. Giulio Golia, ha subito un continuo pressing da parte di tanti bagheresi più o meno grillini, che lo hanno subissato di domande - a cui lui non rispondeva.
Ci sono stati solo due casi di inalberamento, due persone che hanno mostrato fragilità e sono andati in escandescenze. Naturalmente Le Iene danno rilievo soprattutto a questi episodi isolati facendoli sembrare la normalità di tutta la serata.
Nulla emerge delle faccette buffe di Golia che stava muto, che si rifiutava di rispondere allo stesso modo del sindaco Cinque (che a fare così, quanto meno, faceva benissimo).
Insomma, le solite IENE, nulla di nuovo.
Sull'altro fronte il sindaco e il suo assessore potevano certamente evitare di raccogliere la magra figura delle scuse, in fondo loro sono figli di due padri (che in compagnia di altri 7998 bagheresi) hanno costruito abusivamente. Bastava dirlo. E invece sono risultati un po' scemotti, scemotti sì ma non sono disonesti e nemmeno hanno perso la legittimazione ad amministrare, visto che la giunta grillina sembra - finalmente - voler opporsi alle inferenze mafiose del territorio.
Da Giulio Golia, invece, ci aspettiamo un contributo per fare luce su anni e anni di magagne di Silvio Berlusconi. Per dire, ha avuto - il suo capo - rapporti con la mafia? E con la camorra? E con la 'ndrangheta? Quanto denaro pubblico è stato sperperato? Quanto chilometri quadrati di territorio sono stati sottoposti a opere abusive iniziate e mai completate?
Prossimamente su Le Iene la condanna di Berlusconi, vero signor ministro?
Grazie a Le Iene in Italia stiamo introducendo quel modo tutto americano di screditare le persone per fatti collaterali rispetto al loro ruolo: tutti ci ricordiamo del caso Lewinski... era necessario che Clinton si dimettesse? In fondo gli USA avevano bisogno di un buon presidente, non di un maschio esente da pulsioni sessuali extraconiugali.
Pompe e case abusive non sono la stessa cosa... ma il giustizialismo di questi giorni è uguale.
Giorgio D'Amato