Che l'altro giorno c'era da impazzire. Tra vie e viuzze, c'è quel pezzo di stoffa macchiata le cui parti sfilacciate sono proprio le persone che hanno una storia da raccontarmi.
Un'esplosione, un boato, "'u buattu" come mi dice qualcuno che adesso mentre passo di lì dice anche "Talé, 'u tiggì c'è". Che mi guardo tutt'attorno e penso a dieci minuti prima, quando non avevo idea di cosa fosse accaduto.
C'è del fumo che si fa spazio tra le narici delle stracchiolare affacciate alle finestre - sembra che abbiano sniffato coca, ma è solo curtigghio tagliato male. Si urlano da balcone a balcone e fanno la cronaca. "Ca io u vitti niasciri... tuttu bruciatu, vuol dire c'aveva un bracciu nivuru... maronn' ".
E allora chiedo all'operatore di riprendere la porta bruciata, c'è una squadra dei vigili del fuoco e l'uomo che abita al piano di sopra mi dice che c'è anche la scientifica. Mi dice anche che è morto uno, mi lancia l'informazione in un paniere pieno di cose fituse. I corvi sopra che spettegolano e qualcuno scatta anche una fotografia, un altro si allunga sporgendosi dal balcone. Il suo collo si infila tra gli infissi bruciati della casa dove c'è il morto. Il panettiere mi racconta tutto e appena esco il microfono si dimentica tutto e continua a mescolare la sua vita tra le molliche. Ed io rimango lì, mi sto sporcando tutto. Dentro è tutto nero e anche il cadavere è nero, cioè era nero anche prima. Due fratelli. "'Ri fuora erano". Extracomunitari.
Il signore di sopra mi ha detto che suo suocero è rimasto vivo per grazia di Dio. Povero cristo non si muove dalla sedia e pensa se si fosse bruciato, "maronn' ". Così chiedo alla signora se mi racconta del boato, della tragedia e quella scende giù, fresca e appena truccata e sorride mentre ha il microfono davanti, mentre mi corregge sull'orario dell'esplosione. Alita mentos alla menta e mentre le guardo il mento, le dico "ha il mentos sporco", e volevo che lei capisse e adesso si pulisce con la pezza della cucina, attenta a non toccare quel rossetto rosso come il sangue di quello che è ed era nero. E quando finisco tutto, c'è ancora l'uomo, suo marito che mi ferma.
"A che ora va in onda?".
A pranzo, e quando sennò? Poi provo ancora ad andarmene e lui che mi ferma di nuovo eccheccazzo cosa vuoi ancora?
"Oggi è venuta anche la televisione quella grande, mi ha intervistato. Voleva sapere se avevo fatto dei video con il cellulare e volevano darmi anche dei soldi. Miztica, se facevo il video al morto mi davano anche dei soldi, capisce?".
E io che pensavo ottimisticamente che fosse un mondo di merda.
Gualtiero Sanfilippo