Sandro
Camilleri, APNEA DI PENA
pagine
233, brossura, Stordito editore, 2013.
L’ultima
fatica di Sandro Camilleri, cugino del famoso Andrea, autore de “Il maggiordomo
assassino”, thriller insoluto ambientato all’esterno di una villa, luogo del
delitto. Questa volta Camilleri (Sandro n.d.a.) si cimenta in un noir
incalzante che lascia tutti con il fiato sospeso Apnea di pena si intitola e
non è per colpa del titolo ma durante la lettura davvero ci si trova più di una
volta a dover tirare il fiato o a doverlo trattenere per completare certe
periodi lunghissimi dove non si incontra il minimo segno di interpunzione che
dia un senso al discorso avverta la presenza di una pausa e aiuti nell’intonazione
della frase.
L’assenza totale di virgole e altri segni di punteggiatura
trasforma una storia che altrimenti risulterebbe noiosa in un romanzo dalla
prosa serrata da leggere nel breve tempo di una pausa pranzo o di un coffee
break prima
di immergersi completamente nella lettura è necessario qualche minuto di
preparazione ma poi non ci si ferma e si arriva fino in fondo senza uscirne la storia boccheggia e sprofonda sin dalle prime battute il finale non sarò io
a raccontarvelo spero solo che riusciate ad arrivarci lucidi lettori
emergenti da un’apnea che mantiene tutta la promessa del titolo.
Anche
questa volta Camilleri (sempre Sandro) ci strappa un rigurgito di sorpresa, con
la speranza che poi ci lasci respirare un poco.
Raimondo
Quagliana