Per me, e di cose nella vita ne ho viste assai - cotte, crure e all'insalata -, questa volta si sbagliarono assai a mettere questo quatro in un museo. Il signor Vicenzo Vannigò aveva una cammeretta che ce la voleva affittare agli studenti pendoloni che per non viaggiare con i pulliman si pigghiano la stanzetta a tre e quattro che si arranciano per terra come possono, insomma, cose di rogna e di pucci e di fitinzie.
Il signor Vannigò si attrovava la casa grande e ci venne questa bella pinzata, me l'affitto. Ma siccome non ci havia la macchina fotografica allora fece un disegnino per fare capire com'era la stanza, poi ci scrisse il nummero e la strata e lo appese alla stazione.
Stanza arredata con un lettino, un tavolino, quattro quatri appizzati, due seggie. Comode.
Alla prima chiamata un marpione che voleva babbiare ci appi a dire: ma sta
sedia di pagghia buona è?
Il signor Vannigò ci sembrò pigghiata pu culu e allora, non avendo la machina fotografica, ci fece un disegno: na bella seggia, e la andò a piazzare alla stazione di modo che nessun marpione avesse ancora a babbiare sulla sua bella seggia.
Io non lo so se il signor Vannigò affittò mai la sua cammaretta agli studenti, ma a me mi pare che questi del museo scanciarono per quatro un cartello di Affittasi.
Ignuranti.
Giorgio D'Amato