giovedì 30 ottobre 2014

Letti per tutti: Compagnetti di merendine


Sandro Camilleri, COMPAGNETTI DI MERENDINE

pagine 203, brossura, Stordito editore, 2014.




L’ultima fatica di Sandro Camilleri, cugino maggiore di Andrea, maggiore in età, ma non in popolarità, dato che Camilleri (il Sandro, n.d.a.) non riesce a piazzare un’opera, che sia una, nelle classifiche di vendita dei gialli, né tantomeno dei noir.

L’autore esordisce con un incipit/appello, nomi e cognomi di tutti gli ex compagni di scuola dalle classi elementari fino alla maturità, con alcune incursioni nelle altre sezioni. Compagni di classe sia maschi che femmine, elemento di trasgressione che non passa inosservato, dato che ai suoi tempi le classi non erano miste, i maschi in una sezione, le femmine in un’altra, per evitare che i maschi adolescenti, ai primi impulsi sessuali si comportassero come il loro istinto beluino reclamava di fare, cioè si denudassero il pisello e iniziassero a trastullarlo e mostrarlo a destra e a sinistra, accompagnati da gridolini di stupore. Il fattaccio era successo un paio di volte nelle altre classi miste, poi erano stati divisi i sessi e ognuno aveva imboccato la propria strada onanistica.


Camilleri (Sandro) compie questo viaggio a ritroso nel mondo della scuola, ci mostra un ispettore Montalcino imberbe e imbranato alle prese con un compagnetto con cui divide sempre le merendine. Il titolo “Compagnetti di merendine” riporta il lettore al vero mistero del libro: A fine ricreazione chi pagherà il conto della rosticceria?

Anche questa volta Camilleri (sempre Sandro) ci lascia perplessi, cerchiamo di digerire i suoi periodi indigesti e le sue descrizioni aspre e untuose, in attesa del suo prossimo lavoro, che già sappiamo consegnato alle stampe, dal titolo “Il rutto liberatorio”.


Raimondo Quagliana per AAS Magazine