venerdì 12 dicembre 2014

Perché a Bagheria si fa autogestione

Gli studenti non ci stanno più. I tentativi del governo di rendere la nostra scuola pubblica una grande azienda incontra il “no” secco e forte degli studenti che in questo periodo si sono mossi in manifestazioni e forme di protesta contro il documento della “Buona scuola”. Alcune scuole si dissociano e continuano il loro regolare lavoro, altre occupano i locali scolastici. Poi ci sono quelle che decidono democraticamente di entrare in autogestione, come forma di protesta. L’autogestione infatti è un modo di protestare molto più produttivo e forte di una semplice occupazione.

 Con l’autogestione i ragazzi smentiscono chi dice che non hanno voglia di fare niente o di trattare certi temi, anzi! Sono proprio gli studenti come quelli del Liceo Classico Scaduto di Bagheria che, ogni giorno, si organizzano in corsi autogestiti dove si affrontano gli argomenti più svariati: dalla musica alla politica, dalla filosofia alla storia della mafia,dal teatro al cinema.
 Tutti i corsi vengono seguiti abbondantemente ogni giorno da tutti gli interessati, ma chi non ha voglia di seguirli o ha bisogno di studiare ha sempre l’opportunità di usufruire di buona parte delle classi per organizzarsi in gruppi di studio tra gli stessi studenti o magari richiedendo anche l’aiuto dei professori, qualora ve ne fosse bisogno. Naturalmente, parallelamente alla protesta, le classi che vogliono continuare a studiare normalmente hanno la libertà di farlo, dissociandosi dall’autogestione ed entrando a scuola normalmente. Il tutto si svolge in un ambiente tranquillo e solidale, dove gli studenti sono capaci di autogestire nel migliore dei modi una scuola, dando prova di grande maturità.

Antonio Mineo