lunedì 29 giugno 2015

L'arte spiegata ai non vedenti: L'atelier


Il quadro intitolato L'Atelier, ma che noi avremmo intitolato La Trinità se non fosse che già ci hanno pensato, voi non lo potete vedere ( abbiamo sperato in un miracolo!) Vi diciamo subito che Renato è uno e trino: tre per uno o tre al prezzo di uno che tutti si spingono al supermercato quando ci sono certe offerte! Tre in uno: forte, sgrassante, brillante: la forza nel pennello, tratto deciso, nel levare le macchie accidentali e nel donare brillantezza ai colori dei suoi quatri, meglio del Dash! 

Certo, e tre Guttuso, magari pochi sono, almeno tre uomini ci vogliono per fare fronte a tutte le fimmine, spogliate e scollacciate e vogliose che il pittore appiccicava in ogni quatro. Ma che Renato fosse n'anticchia maniaco? Ma che andate pensando, lui era un amante della bellezza, del corpo femminile, e siccome sua moglie Mimise era un vero mastino, lui si consolava pittandole, le allisciava con il pennello! Su e giù, di sotto e di sopra. Da diverse prospettive, insomma. A Mimise spesso calava un cappellaccio sugli occhi o la chiudeva quando possibile in un cammarino, specie quando aspettava la Martissima. Lei si annunciava con una telefonata: tre squilli e lui lasciava tutto in tredici, si accendeva una sigaretta e l'aspettava. Questi vizi doveva togliersi: fumo e fimmine, era stato pure da uno strizza cervelli, glielo aveva accompagnato Mimise mano manuzza e lo psicologo gli aveva consigliato di pittare solo macchie di colore, senza  senso, anche a spruzzo.  Ma voi lo potete immaginare un Guttuso cosi ? Da donnaiolo a macchiaiolo? Lui ci provò, ma una tela la lasciò in bianco, e la intitolò: "La tela dello sfogo". Perché lui il vizio non se lo voleva togliere! Ma che cosa ci doveva mettere in quella  tela?
Non lo vedrete mai, ma siccome noi siamo buone ve lo diciamo. Quando la sera Mimise si metteva nella cuccia...mmm... a dormire, Renato prendeva una matita e si avvicinava alla tela e con tratti compulsivi schizzava ora una tetta ora un gluteo, manco gli importava se fosse sodo o cellulitico, non seguiva un ordine ben preciso, poi cancellava tutto. Una sera a schizzi finiti si rese conto di essere un cubista, ma scelse di rimanere in casa con Mimise e di fare il pittore. Si sa che nei paraggi una tizia bionda aprì una discoteca: La Martissima, che lui frequentava di nascosto.

Adele Musso e Nina Tarantino