Chi è Guttuso, a quale corrente pittorica apparteneva, cosa esprime la sua arte, perchè villa Cattolica ospita le sue opere - conosciuto in tutto il mondo ma adombrato e dimenticato da noi che ce l'abbiamo a due passi da casa (io non l'ho mai capito, ho frequentato il liceo artistico ma in cinque anni non è stato mai menzionato, nemmeno invitato a conoscere i giovani artisti presenti nel territorio bagherese - più volte mi si è presentata l'occasione di conoscere Guttuso artista ma la cosa finiva lì, ma come tutte le occasioni che tante volte sfuggono nella vita una va in porto); il blog Apertura a Strappo invitato a villa Cattolica racconta un opera dell'artista "Donne stanze paesaggi oggetti", taglio decisamente ironico, a lui gli sarebbe piaciuto ascoltarci magari seduto accanto a Mimise, ma chi è? cosa racconta la sua arte? - seguo una guida, facciamo il giro delle stanze, rifaccio un'altro giro, inizia il racconto, figlio di Gioacchino agrimensore e Giuseppina nacque a Bagheria, i genitori lo rivelarono qualche giorno dopo per dei contrasti con l'amministrazione bagherese dovute a idee liberali dei genitori di Guttuso, cresciuto cominciò a frequentare lo studio del pittore Domenico Quattrociocchi sperimentò la pittura francese artisti come Carrà, frequentò lo studio del pittore futurista Pippo Rizzo e in seguito si trasferisce a Palermo per gli studi liceali, la sua arte viene influenzata dalle correnti figurative ma anche da Courbet, Van Gogh, Picasso e dall'espressionismo che si palesa nella sua arte fortemente connotata da elementi della sua terra (la sua figura artistica prende spessore e assieme alla pittrice Lia Pasqualino Noto e gli scultori
Giovanni Barbera e Nino Franchina, forma il gruppo dei Quattro: la loro arte libera da ogni impostazione accademica, i quattro sperimentano colore e forme. L'arte di Guttuso in quegli anni è contrassegnata da una opposizione antifascista; il suo impegno sociale lo spinge fino a sposare la causa della guerra in Spagna - ricordiamo" Fucilazione in campagna" contrassegnato da un forte realismo sociale attraverso il quale la sua opera si fa denuncia. Con l'opera Crocifissione scardina i canoni, le croci non sono vicine come nell'iconografia classica, la sofferenza non è quella di Cristo ma di tutta l'umanità, i personaggi non sono vestiti dirà in seguito Guttuso per togliere l'atemporalità volevo rappresentare il nudo dolore non La Crocifissione ma Crocifissione - i supplizi dell'umanità (l'uomo a cavallo è raffigurato con i capelli biondi un ariano, il cavallo in primo piano è un omaggio all'amico Picasso); si attira le critiche del mondo clericale attraverso questa opera denuncia che gli orrori della guerra - l'assenza di cielo come mancanza di speranza.
Sposa Mimise, la guerra si è diradata, una nuova energia si protende nelle vita e nell'arte di Guttuso - la figura femminile diventa dominante, ricordiamo "Donne stanze paesaggi oggetti" del '67 un opera che si rifà alla pop art, una critica al consumismo, tanto che si rintracciano gli oggetti venerati dal consumismo stesso - il punto di vista esterno ci pone come un voyeur. L'incompiuto: "Le donne vanno e vengono" che si rifà a un'opera di Eliot, "nella stanza le donne vanno e vengono parlando di Michelangelo", ultimo lavoro del 1986 - la sua tecnica si è evoluta, è una rappresentazione realista la scala rossa il tema del gineceo, non la donna che aveva rappresentato nel passato, Guttuso fa una riflessione, sono gli ultimi anni della sua vita, ne fa un omaggio alla donna del suo tempo - otto senza volto, tutte a rappresentarne solo una, Marta Marzotto, da un addio alla vita che se ne va.
Peppa Modotti
Peppa Modotti