In questo quatro Van Gogh, volle rappresentare la Primavera.
Quel ramo del lago di Como... questo incipit lo colpì assai, così decise di disegnarne uno. Un ramo di mandorlo in fiore tutto colorato. Sullo spondo azzurro spiccano i fiorellini rosa nichi nichi che stanno sul tronco ramificato. Una visione della primavera schitta schitta, molto povera direi. Diciamo che c'è poco da vedere, quasi nulla e questo potrebbe fare al caso vostro.
A Van ci siddiava dipingere ma sto quatro lo voleva finire: era già primavera e l'astenia l'aveva colpito. Non riusciva a tenere il pennello in mano, e il magnesio, il potassio manco li conosceva. Però dico io almeno una rondine, quattro margherite, qualche tulipano, un prato, un aquilone ce li poteva aggiungere nel quatro. Qualche cervo a primavera, un plaid, un cestino sul prato, un ruscello, fragole e lamponi. Niente!
Che primavera è senza un uccello che si risveglia, senza fiorellini e verdi campi? Senza bambini che giocano all'aria aperta, una palla, una bicicletta in riva al lago. Niente di niente! Schifiu! Pittò solo un ramo di mandorlo in fiore e si spicciò!
Mi di lagnusia! Ci siddiava pure a vistirisi, s'avia accattari colori nuovi!
Ci volevano colori vivaci secondo la nuova tendenza primavera-estate 1890/1891 ma lui di moda non si intendeva e ci seccava tutto!
Van, si sfriò in questo quatro e questo buon per voi, che lo potete facile facile immaginare!
Nina Tarantino