lunedì 27 ottobre 2014

Ismaele, le Iene e le dimissioni di sindaco e giunta comunale a Villabate


È l'ennesimo commissariamento per la cittadina, già conosciuta alla nazione per le infiltrazioni mafiose che negli ultimi anni hanno costretto i precedenti sindaci a lasciare la propria poltrona.
Stavolta, però, la voce dell'accusa arriva dal basso, o, meglio, dal “piccolo”. È Ismaele La Vardera, aspirante giornalista di ventun anni, a puntare il dito contro le presunte irregolarità avvenute durante il sorteggio degli scrutinatori alle passate Europee. Secondo quanto riportato dal giovane, il sindaco Francesco Cerrito, in carica da due anni, avrebbe falsato la lettura dei numeri dei candidati allo scrutinio, allo scopo di favorire la gente a lui ed alla giunta vicine, completamente d'accordo con gli altri componenti già prima che tale imbroglio venisse messo in atto. Ismaele, messosi in moto per far chiarezza sull'accaduto, ha raccolto testimonianze e pareri e poi portato il tutto al primo giornalista di TeleJato, nota emittente siciliana al cui timone è Pino Maniaci. Il documento certamente più significativo dell'inchiesta, andata in onda quattro mesi fa e condotta, in un servizio televisivo, dallo stesso Ismaele, è la registrazione telefonica che il ragazzo ha raccolto durante una conversazione col consigliere Licciardi, che ha “cantato” le responsabilità sue e di tutti i componenti la Giunta: “Se parlo io succede il finimondo... il Sindaco non se la può prendere con me, perché se cado io cade anche lui”. Queste alcune delle dichiarazioni del Consigliere.
Le parole di Ismaele, dopo la messa in onda del servizio, hanno provocato l'interesse delle Forze dell'Ordine, che hanno avviato un'inchiesta per chiarire le eventuali responsabilità del Comune. Lui, però, non si è fermato qui: ha contattato Le Iene che, naturalmente, non si sarebbero mai fatte sfuggire lo scoop. E così la cittadina, tutta presa com'era dalla Fiera Del Libro svoltasi due settimane fa, s'è vista piombare “in casa” Matteo Viviani e la sua troupe, che proprio durante la Mostra ha chiesto spiegazioni un po' a tutti, dal sindaco alla gente per strada, passando per il fedelissimo Giovanni Pitarresi, assessore del P.D. che ha strenuamente difeso il dottor Cerrito ed i suoi. “Qui si vuole cavalcare l'onda del parlar male di Villabate”, ha detto. Ed ad un primo acchitto l'affermazione sembrerebbe vera. Facile sembra, infatti, accanirsi contro un paese che di trascorsi negativi ha già piena la carriera: meno comodo è, invece, riconoscere i passi che questo ha fatto verso un percorso, lento ma tenace, di progressiva legalità (e legalizzazione). Ma tanti, piccoli passi sono spesso smentiti da un grande, gigantesco passo indietro, e questo pare essere definitivo.
Ma come ha reagito la popolazione?
Le risposte, di certo, non si sono fatte attendere, vuoi anche per il grande, sempre più importante impatto che un programma come Le Iene ha sulle persone, le quali (è, probabilmente, il caso di Ismaele), lo reputano un metodo assolutamente affidabile per la diffusione di notizie e la denuncia di brogli e anomalie di ogni natura. C'è chi elogia il coraggio di Ismaele, e lo addita già come un eroe. Il ragazzo ha già ricevuto molti messaggi di apprezzamento e stima sul suo profilo Facebook, in cui si legge: “Grazie per i tanti attestati di stima, per le vostre parole. Vi chiedo solo una cosa, piccola ma importante, non fate passare l'idea che attraverso il servizio ho trasmesso qualcosa di 'straordinario' poiché penso (che quel che ho fatto, NdR), sia semplicemente ordinario”. 
Tanti, invece, attaccano aspramente il giovane, insinuando che il suo non sia un gesto genuino, né volto al bene del Paese: “È un presuntuoso in cerca di attenzioni e che vuol mettersi in mostra per dare una spinta alla sua carriera”; “Alla fine del servizio mi piange pure... che, 'sta scenetta gli varrà l'Oscar, magari?”, Si legge tra le pagine di un gruppo, anche questo su Facebook. Pareri negativi si raccolgono anche tra gli “Abbatesi” incontrati per le vie del Paese, i quali, sebbene ammettano che che la denuncia dovesse, sì, esser fatta, aggiungono anche che non fosse necessario ricorrere alle Iene umiliando tutti: “Non si poteva andare alla Procura della Repubblica e risolvere tutto con dignità? Siamo di nuovo alla berlina, il Paese ha già sofferto, ora siamo lo zimbello d'Italia ancora una volta”.
Anche io, devo dire, ho tanto riflettuto su quest'ultima obiezione, ritenendola la più valida. Ma in un Paese in cui l'unico testimone fra i presenti alla famigerata scelta degli scrutinatori è costretto ad alterare volto e voce perché “C'ha paura per la famiglia”; un Paese in cui mi viene detto: “Anche quell'altro che si copre, tanto si sa chi è...”, è il caso o no di fare appello ai “mezzi pesanti”?
Che importa di quali siano gli scopi del La Vardera, in fondo? Rispondere al servizio delle Iene con “L'unica cosa che abbiamo guadagnato è che La Fiera del Libro è stata oscurata”, per me, avalla quel sentimento omertoso - sì: OMERTOSO – secondo il quale le cose si possono risolvere semplicemente... magari con un posto in Giunta e zittuti sul resto. E se non vogliamo chinare il capo e ammettere d'aver sbagliato nemmeno quando ci viene sbattuta in faccia la triste verità... ben venga il gesto di Ismaele, interessato o meno che sia.


Elena Spina

Qui il filmato su LE IENE