martedì 17 marzo 2015

L'arte spiegata ai non vedenti: Adamo Eva di Caterina Guttuso


Questo quatro ritrae Adamo che se ne sta bello tranquillo sulla sua foglia, con tutte cose all'aria che si prende il sole. Lo sapete perché lo chiamavano paradiso terrestre? Perché Eva non scassava! Pure lei se ne stava con le grazie al vento e non aveva mai mal di testa, ciclo o stanchezza. Poi un giorno, non lo so come, ci venne di dire: Ada', nn'amu a moviri, un putiemu stari sempri a taliarinni, amu a fari occhiccuasa! 
Mi lastima, mancu arrivò e già vuali cumannari! Ma che c'era da fare? Erano i prediletti da Dio, potevano mangiare tutti i frutti che volevano tranne chiddu ca 'u Signuri un vulieva tuccatu (ma a iddu mancu ci appitieva) e soprattutto non dovevano lavorare! Guardatelo - ah scusate, insomma, si vede che Adamo cade proprio dal melo - dal pero, pardon: c'avissimu a fari? E cala 'sta manu.
Ora, Eva stava pensando che a moda tutti e due erano messi male e che quelle quattro pampine dove stavano seduti potevano servire a fare dei bei completi - o un bikini per me, che ne pensi? E nel quatro non si vede, ma tanto per voi è lo stesso: poi Eva si alza, strappa due pampine e si fa il pezzo di sopra.
E picchì t'a cummugghiari, ci dice Adamo, che ancora l'hai belle tise? poi quannu si vecchia si nni parra.
Ma tu chi nni sai? Picchì, nni viristi mai vecchie?
Adamo fa finta di non sentire e continua tranquillo a prendersi il sole.
Amu a fari cuacchi cuasa...
Niente, non l'ascolta.
Putissi affucariti cu frutto probito...

Valeria Balistreri