Non c'è campo, siamo isolati dal mondo dei social, al Bobez galleria d'arte, che si snoda in un grande ambiente seminterrato nel cuore di Palermo. Riscopriamo la conversazione, tocchiamo i libri, li sfogliamo, rispondiamo alle domande dei visitatori.
Ci
si muove tra sculture particolarmente interessanti, finalmente
plasticità al maschile (del nudo femminile siamo saturi), dipinti
di Ignazio Schifano, talentuoso artista le cui opere rendono meno
disadorne le pareti della galleria, libri, scrittori, editori e
ospiti.
Il
primo banchetto è il nostro, Aas press, con i nostri libri
autoprodotti e le borse con i pelati che ricordano il genio di Andy
Warhol, in Sicilia il pelato ha il suo perché, Andy è arrivato
dopo.
Siamo
in tanti, ciascuno con le proprie peculiarità, è questa la
ricchezza dei gruppi. A seguire le altre case editrici, incontro
amici che da virtuali divengono reali, "mi piace" glielo
dico in faccia. L'obiettivo è fare rete, le piccole case editrici
indipendenti contro gli squali mangiatutto. Lo abbiamo scritto nel
manifesto affisso ai muri, speriamo che i lettori stiano dalla nostra
parte.
Federico
ed io assistiamo al Reading che fa da apri pista ai vari momenti
culturali, ascoltiamo delle letture tratte da un testo edito da
Spazio Cultura, con Nicola Macaione, abbiamo già collaborato, la
divulgazione della lettura, fare cultura sono progetti che ci
accomunano.
Incontrare
gli scrittori che ci mettono la faccia per noi è normale. Qualcuno
si complimenta per la scelta grafica dei nostri volumetti, orgogliosi
del nostro Raimondo Quagliana, c'è amore per il libro, dalla prima
riga di inchiostro all'ultima di copertina. I libri non sono prodotti
da esporre negli scaffali dei supermercati, e le librerie dovrebbero
restare tali. In fondo alla galleria c'è uno studio d'arte, avverto
l'odore delle vernici della trementina, tra libri, entusiasmo e
voglia di fare, in questo luogo ci siamo sentiti a casa.
Adele
Musso