Mi sveglio presto e scrivo una poesia; la voglio regalare al
mio vicino che ha deciso di morire ieri sera.
Oggi è la giornata mondiale della poesia. E’ il 21 marzo ed
è Primavera.
Ci siamo mobilitanti in tanti, vogliamo coprire il silenzio
– la gente non sa più cosa dire - con le
parole speciali della poesia, io e Adriana e Peppa lo faremo sul treno , da
Bagheria a Palermo; alla stazione ci vengono incontro Leonora e alcuni suoi
amici armati tutti di fogli e sorrisi. Sui vagoni ci sono pochi viaggiatori, ci
sediamo fra loro, qualcuno ci sorride e ci ringrazia, qualcuno abbassa gli
occhi, “non capisco la lingua”…regalo pagine. Resto sola con due ragazzini su
uno scompartimento di
transito, vicino la porta, in attesa di arrivare alla
stazione di Palermo e suggerisco loro di leggere a me una delle poesie che mi
sono portata dietro; il ragazzino pettinato alla James Dean mi dice, leggo
sempre io a scuola, so leggere!
Mi sono smarrita alla stazione di Palermo e mi ritrovo
dentro un gruppo di scout in gita - leggo poesie di Rodari e di Montale poi scappo
via, in cerca dei miei compagni. Fuori dalla stazione aspetto l’autobus e intanto mi attacco il
tesserino di riconoscimento, con il nome scritto sbagliato. Sono sola ma salgo
lo stesso in Via Roma, salgo dalla bussola di dietro e mi accoglie un gruppo
rumoroso , è la giornata mondiale della poesie dico, vorrei leggervi alcune
poesie - ho ancora Rodari , mi sembrano bambini – leggo, alzo gli occhi dal
foglio ad ogni pausa, li guardo in faccia le ragazze con le labbra rosse e i
ragazzi con le creste, mi urlano sopra e faccio fatica a sentirmi, la poesia è
breve e arrivo in fondo, all’ultima parola, “allegria”, sono una strana, dicono,
è matta, ripeto che è una giornata speciale…leggo ACROBATA di Sanguinetti, loro
urlano e io vado avanti nel bus fino alla bussola centrale dove attendono per
scendere due neri africani e altri due adulti palermitani, ipotizzo, chiedo se
posso leggere una poesia - ripeto la
solita : “oggi è la giornata..” , due guardano, l’altro fissa le scarpe da
ginnastica macchiate di pomodoro e di
fango, io leggo la poesia di J. Von
Einchendorff - Dorme una canzone in ogni
cosa. Se ne sta lì, e non smette di sognare. Se la parola magica riuscirai a
trovare dalle cose uscirà la musica armoniosa - . Regalo loro fogli di poesie, sorrido e chiedo
se vogliono leggere – no. Vado dall’autista lo saluto - dietro i ragazzi mi urlano di scendere, io
scendo, li saluto con la mano ( mi fanno un po’ pena ) –
continuano ad urlarmi
addosso ingiurie; sono in via Libertà, mi guardo attorno e sull’altro lato
della strada vedo Valeria, Federico e Sabrina, ritorno a piedi a Piazza San
Domenico, intanto regalo poesie ai passanti , ripeto la solita “oggi è la
giornata..posso leggerti una poesia?”
A piazza S. Domenico ritrovo il gruppo. A voi com’è
andata?! Bello, bello, qui la gente ringrazia..
“Oggi è la giornata mondiale della poesia”, io ed Adriana
siamo sul 202, ai due estremi del bus , ci scambiamo un
occhiata, i posti a sedere sono tutti occupati, lei si tiene ferma con una mano
e con l’altra regge il foglio, legge e c’è solo un leggero brusio, lo sguardo
dei passeggeri sfugge fuori dai finestrini, sulle maniglie, sulle scarpe.
Davanti a me, appesa al maniglione vicino all’autista, le ragazze sedute
sorridono nervose. Alla fine bisbigliano, grazie, l’altra – non ho capito, ti
regalo il foglio, lo leggerai stasera ..grazie.
Rosa La Camera