Mi hai disegnata così lontana per nascondere gli affanni della vecchia, hummm che sei dolce, troppo gentile ricordamelo.
Io, Mimise, tua moglie, io che ti sopporto da una vita tu che puzzi di fumo , alcool, con la casa sempre invasa di gente non si può mai stare tranquilla.
Io, Mimise, tua moglie, mi sbatti così all'angolo con in primo piano le tue indecente patate, queste giunoni in posizione lascive, erotiche come parte della tua vita quotidiana.
Mi hai nascosta lontana al tramonto dei tuoi pensieri dietro le orbite vuote di questo macabro cranio.
'a mmia.
Isabelle Herve