pagine
239, esterno cartoncino plastificato, interno carta riciclata,
Stordito
editore, 2015.
L’ultima
fatica di Camilleri (Sandro, cugino più giovane di Andrea, ma non per questo
meno degno di nota, n.d.a.) rievoca la giovinezza dell’ispettore Montalcino, un
periodo in cui, non ancora protagonista popolare di una serie di libri gialli,
raccoglieva rifiuti da parte delle ragazze che invitava a uscire.
Ma
torniamo alla trama. Un pericoloso piromane vaga per la città appiccando fuoco
ai cumuli d’immondizia abbandonati sui marciapiedi. Di questo fatto Montalcino si
rammarica con il lettore, poi anche con l’autore (Camilleri, però Sandro) che
ultimamente non lo tiene in considerazione e lo mette in mezzo a delle storie
poco pulite.
Per
amore di verità, corre obbligo riferire che la vera colpa di questo
comportamento è dell’editore Carlo Stordito, un uomo che abbiamo imparato a
conoscere insieme ai libri di Camilleri (sempre Sandro), erede di una stirpe di
tipografi, amante delle polpette fritte e degli applausi al pilota
all’atterraggio, un uomo che ha sposato il mestiere dell’editore con grande
spirito di sacrificio, lo stesso sacrificio che pretende dai suoi uomini.
Al
Sandro Camilleri (inutile ricordare che si tratta del cugino) questa storia del
sacrificio condiviso non va giù, per vendicarsi costringe l’ispettore
Montalcino a camminare tra i mucchi di rifiuti e per di più gli fa respirare i
fumi di diossina che si sprigionano dai cassonetti in fiamme.
Ma
torniamo al libro. Il piromane è un incensurato, nessuno sa chi sia, gli indizi
sono pochi, i pochi indizi vengono bruciati ogni volta insieme ai rifiuti, ogni
volta Montalcino deve ricominciare le indagini daccapo, prendere appunti
eccetera, in un loop che non fa bene alla scorrevolezza della storia né
all’umore dei suoi personaggi.
Da
pagina duecentodue, avvalendosi dei poteri di autore - ma secondo noi anche
grazie alla complicità dell’editore - Camilleri (sempre Sandro) snocciola un lungo
elenco dettagliato dei rifiuti differenziabili, suddivisi per tipologia e
materiale, una lista per l’umido organico, una per il secco indifferenziato,
poi vetro plastica carta cartone alluminio. Le pagine che seguono contengono le
istruzioni per una corretta raccolta differenziata e i giorni di conferimento.
Ciascun lettore, al momento dell’acquisto, viene dotato di sacchetti
biodegradabili di colori diversi, così da non confondersi e dare un contributo
attivo per tenere pulita la città.
L’ispettore
Montalcino sembra essere soddisfatto della soluzione, disposto a rivedere i
suoi motivi di astio nei confronti dell’autore, le strade urbane hanno un
aspetto decoroso, l’aria è tornata respirabile, la storia si avvia verso una
fine sostenibile.
In
conclusione, come già più di un elemento ci aveva lasciato presagire, salta
all’occhio come tra il Camilleri (Sandro) e il suo Montalcino la differenza sia
la stessa.
Restiamo
in attesa del prossimo libro, certi che d’ora in poi sapremo con precisione dove
conservarlo (carta e cartone, sacco grigio, giovedì).
Raimondo
Quagliana per AAS Magazine