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mercoledì 23 settembre 2015

Letti per tutti: Virgole a colazione

Sandro Camilleri, VIRGOLE A COLAZIONE
pagine 211, senza fissa brossura,
Stordito editore, 2015


L'ultima fatica di Sandro Camilleri (stiamo parlando del cugino meno conosciuto dai più, ma in compenso molto conosciuto tra i meno), una storia piena di virgole, tante virgole, che ne bastavano la metà, quando si dice lo spreco, così tante virgole che si sarebbe potuto scrivere un altro libro, con quelle virgole. Detto questo, c’è da precisare che un libro non si può comporre soltanto di virgole, pur essendo a corto di argomenti. Il nostro Camilleri (sempre Sandro) dopo l’uscita del suo venticinquesimo capitolo della saga dell’ispettore Montalcino, sta attraversando un periodo di crisi ispiratoria - non sappiamo se dovuta all’eccesso di fumo o cos’altro - e ci chiediamo quale  genio di editor gli abbia consigliato, di iniziare intanto, a mettere delle virgole, poi si vedrà. Scorgiamo, forse, in tale comportamento sconsiderato lo zampino sporco di marmellata dell’editore Stordito. Pietro Stordito, editore storico di Sandro Camilleri (il cugino), ultimo erede di una famiglia di stampatori tipografi, malcelatamente incompetenti in fatto di libri gialli noir, amante compulsivo delle cappelle di funghi alla griglia e degli oggetti scolpiti in pietra saponaria – se ne realizzano di bellissimi, dice, su alcune isole dell’oceano Indiano.

domenica 21 giugno 2015

Letti per tutti: Il passo del gambero


Sandro Camilleri
IL PASSO DEL GAMBERO

pagine 222, retrobrossura
Stordito editore, 2015.




L’ultima fatica letteraria di Sandro Camilleri (prolifico cugino di Andrea, prolifico scrittore di libri) parte da un presupposto innegabile, un’opera dell’ingegno umano rimane tale, da qualunque lato si osservi. Questo il motivo, credo, per cui il libro in questione inizia dall’ultima pagina e si sviluppa a ritroso in senso contrario alla lettura occidentale convenzionale. Un manga italo-giapponese senza disegni la cui lettura risulta faticosissima, una soluzione editoriale coraggiosa frutto della vena vulcanica dell’editore Stordito (Pietro Stordito, figlio nipote e pronipote di una stirpe di tipografi, ghiotto di cozze pelose tarantine e raffinato conoscitore del ricamo al tombolo).

Anche l’ispettore Montalcino si trova in disaccordo sulla scelta, l’ideale sarebbe riscrivere il libro invertendo l’ordine delle pagine, riportare l’incipit al suo posto e il finale alla fine, ma il suo appello è rimasto inascoltato: ci tocca leggere al contrario se non vogliamo correre il rischio di conoscere la fine della storia, e sappiamo in un libro giallo quanto questo sia da evitare.

Come se non bastasse, per complicare le cose, Camilleri (sempre Sandro) converte l’assassino in vittima e viceversa. Contro ogni logica di costruzione, la prostituta nigeriana che doveva impersonare il cadavere rinvenuto in un fossato ai margini della strada provinciale (di quale provincia si tratti non è specificato), anziché imputridire all’aria aperta sotto lo sguardo curioso delle nutrie, si ritrova a essere il camionista ubriaco che l’aveva caricata una mezzora prima e, dopo avere compiuto le sue porcherie, l’ha strangolata con la cintura e buttata giù dal mezzo in corsa.

venerdì 12 giugno 2015

Letti per tutti: La dattilografa ceca

Sandro Camilleri
LA DATTILOGRAFA CECA
pagine 213, brossura braille
Stordito editore, 2015.


L’ultima fatica di Camilleri (Sandro, che sarebbe un cugino di Andrea, non sappiamo se si conoscono, di certo sappiamo che sono omonimi), cosa dire di un libro che si è appena finito di leggere, dovendo scriverne una recensione frettolosa che non sarà mai quella giusta, perché ci vuole tempo per ponderare maturare riflettere cercare riscontri rimandi citazioni da citare. Per fortuna non è il nostro caso.
Il libro in questione lo abbiamo trovato scritto con un linguaggio diverso dai precedenti, a tratti incomprensibile, parole smozzicate là dove ci aspettiamo virtuosismi, esse al posto delle zeta, bi al posto delle pi. Non siamo riusciti a comprendere il motivo di tanta sciatteria linguistica – eppure siamo esperti dei libri di Camilleri (però Sandro), li abbiamo sempre trovati se non buoni almeno insoliti – ma questa volta l’autore sembra aver dimenticato le più elementari regole della scrittura e della grammatica.
Ci viene in aiuto il titolo, che l’editore Stordito ha applicato sulla copertina con un autoadesivo, dopo aver finito di stampare le diecimila copie, per un errore di comunicazione tra Camilleri (il Sandro autore) e il reparto grafico Stordito. Diecimila copie potrebbero apparire un numero esorbitante - pare ci sia stato un equivoco tra la segreteria dell’editore e lo stampatore - ma ormai il danno è fatto, tra parenti e amici le copie si riusciranno a piazzare, anche gratis se è il caso.

lunedì 11 maggio 2015

Letti per tutti: Uno sporco traffico

Sandro Camilleri
UNO SPORCO TRAFFICO
pagine 211, brossura vulcanizzata
Stordito editore, 2015.


L’ultima fatica di Sandro Camilleri (si tratta del cugino meno conosciuto di Andrea, che da alcuni anni scrive e pubblica dei libri, n.d.a.), una storia gialla che si colora di rosso e lascia fermi tutti per alcuni minuti con il respiro sospeso in attesa del verde.
La città di provincia nella quale è ambientato il romanzo è abitata da automobilisti rissosi e scorretti, sorpassano sulla destra o vedi una motoape che impenna frontalmente, eccetera.
Camilleri (Sandro, non il cugino) semina indizi acuti sull’asfalto nel corso delle prime quattordici pagine, con il risultato di forare le gomme di tutti i cittadini che si trovano a sfogliare proprio quelle pagine. Riesce appena in tempo a sfuggire al linciaggio, per sua fortuna l’intera zona viene chiusa al transito e adibita arbitrariamente a isola pedonale su ordinanza immediata del sindaco, con grande stizza di coloro che rimangono intrappolati al suo interno che si disperano piangono stridono forte i denti. 
Il ritrovamento di un vigile urbano in condizioni di evidente stato confusionale in un caffè-pasticceria fa scattare le indagini. Dopo trenta pagine di avvilimenti e incolonnamenti, l’ispettore Montalcino giunge sul posto. Nel frattempo al vigile confuso si sono uniti altri vigili, preoccupati per il collega, che in attesa dell’arrivo dell’ispettore hanno consumato la colazione e segnato tutto sul conto dell’autore (Sandro Camilleri, che non ha nessuna intenzione di pagare).

domenica 3 maggio 2015

Letti per tutti: Il Vitello grasso


Sandro Camilleri, IL VITELLO GRASSO

pagine 235, brossura vegetale edibile, 
Stordito editore, 2015.





L’ultima fatica di Sandro Camilleri (cugino di Andrea, che ha fatto della popolarità il suo punto di forza, n.d.a.), siamo in un paese di provincia, quale sia la provincia non è specificato, ma ha poca importanza dato che ormai sono state tutte abolite.

Camilleri (Sandro) ha sempre vissuto in un piccolo paese sulla costa siciliana, anche se poi si è trasferito ancora bambino nel capoluogo, lasciando con grande rammarico gli amichetti del pallone e la sua stanzetta di provincia, forse più di un cuoricino infranto tra le compagnette di asilo, ma andiamo avanti.

Il macellaio più conosciuto e corpulento della città, tale Vincenzo Vitello (il cognome può sembrare frutto di un banale e scontato giochetto di parole e invece Camilleri - sempre Sandro - riferisce essere vero), il macellaio, dicevamo, una mattina trova davanti alla porta di casa sua la testa mozzata di una pecora. Tra le scene teatrali di raccapriccio generale sospetta che si tratti di un avvertimento che puzza di carogna, quindi dopo avere servito gli ultimi clienti corre a denunciare il fatto alla polizia.

L’ispettore Montalcino, che per pura casualità si trova nella cittadina sulle tracce di uno sconosciuto che si ostina a chiedere soldi agli sconosciuti, viene incaricato di dare un’occhiata alla faccenda. Prende un appuntamento con il Vitello per l’indomani mattina di fronte al macello comunale, ma quando si reca sul posto trova il Vitello morto ammazzato, avvolto con cura nella pancetta con rametti di rosmarino e un mezzo limone in bocca, infilzato in uno spiedo, tutto ben legato che è un piacere a guardarlo. Il messaggio è più che eloquente, ma il vero messaggio, di carta scritta, si trova piegato nella tasca della vittima imporchettata, "AbBiamo SCannAto il ViteLLo GRassO", firmato da un sedicente gruppo RicetteVegan.

lunedì 27 aprile 2015

Letti per tutti: La legge d'instabilità


Sandro Camilleri, LA LEGGE D’INSTABILITÀ

pagine 231, brossura antisismica, 
Stordito editore, 2015.





L’ultima fatica di Sandro Camilleri (scrittore cugino di Andrea, ma non per questo degno di attenzione, n.d.a.) in cui l’autore costruisce una trama esile sorretta da una struttura leggera che poggia sul terreno incoerente franoso e contraddittorio della narrativa poliziesca d’evasione, con particolare cura per l’aspetto gastronomico.

Quando la sveglia ha svegliato l’ispettore Montalcino a pagina cinquantadue, si sono lette già pagine su pagine di scivoloni, macchie di sugo, schizzi d’olio e di sangue, più un pericoloso cuoco cannibale asserragliato nella cucina del ristorante italo-indiano Beemboo Grasshawtchioo, ma nessuno ha avvertito l’ispettore.

Camilleri (Sandro, il cugino) imbocca la porta del ristorante e si trova a scansare i cocci di un vassoio appena distrutto dal cameriere indo-italiano maldestro (Sai-Mario, si chiama il cameriere), poi dribbla un paio di sedie fuori posto e inciampa sul cadavere dell’ultima vittima, una escort fiorentina, con patate al forno.

giovedì 19 marzo 2015

Letti per tutti: L'età celata

Sandro Camilleri, L'ETÀ CELATA
pagine 233, brossura, 
Stordito editore, 2015.



L’ultima fatica letteraria di Sandro Camilleri (si tratta di un cugino del famoso Andrea, a cui è scappato il pallino della scrittura) sembra risentire di tutto il peso della terza età. Sappiamo dal suo biografo personale (Ugo Camilleri, omonimo ma non parente né dell’uno né dell’altro cugino) che l’età di Camilleri (Sandro) si aggira intorno ai sessantacinque anni e tre mesi. Il biografo Camilleri (Ugo, l’omonimo) non riesce a essere più preciso in quanto ha continue difficoltà a incontrare l’autore in persona, ci ha provato più volte nel corso dei decenni passati, ma è stato sempre messo alla porta dal portiere dello stabile o inseguito dai cani prima ancora di avvicinarsi al portone. A queste condizioni è estremamente difficoltoso per Camilleri (il biografo) tracciare una biografia realistica o almeno verosimile di Camilleri (Sandro, non un parente).

Ma andiamo al sodo. Il libro è ambientato in una casa di riposo per anziani autosufficienti dove nottetempo si consumano piccoli delitti. In mancanza di grandi mezzi, gli ospiti vengono trovati cadavere con accanto un piccolo coltellino di plastica, in virtù della teoria che quando si invecchia si ritorna bambini

mercoledì 11 marzo 2015

Letti per tutti: Un secco rifiuto


Sandro Camilleri, UN SECCO RIFIUTO

pagine 239, esterno cartoncino plastificato, interno carta riciclata, 
Stordito editore, 2015.



L’ultima fatica di Camilleri (Sandro, cugino più giovane di Andrea, ma non per questo meno degno di nota, n.d.a.) rievoca la giovinezza dell’ispettore Montalcino, un periodo in cui, non ancora protagonista popolare di una serie di libri gialli, raccoglieva rifiuti da parte delle ragazze che invitava a uscire.

Ma torniamo alla trama. Un pericoloso piromane vaga per la città appiccando fuoco ai cumuli d’immondizia abbandonati sui marciapiedi. Di questo fatto Montalcino si rammarica con il lettore, poi anche con l’autore (Camilleri, però Sandro) che ultimamente non lo tiene in considerazione e lo mette in mezzo a delle storie poco pulite.

Per amore di verità, corre obbligo riferire che la vera colpa di questo comportamento è dell’editore Carlo Stordito, un uomo che abbiamo imparato a conoscere insieme ai libri di Camilleri (sempre Sandro), erede di una stirpe di tipografi, amante delle polpette fritte e degli applausi al pilota all’atterraggio, un uomo che ha sposato il mestiere dell’editore con grande spirito di sacrificio, lo stesso sacrificio che pretende dai suoi uomini.

martedì 24 febbraio 2015

Letti per tutti: L'intonso


Sandro Camilleri, (...)

pagine 209, brossura non rifilata, 
Stordito editore, 2015.





L’ultima fatica di Camilleri (parliamo di Sandro, un cugino di Andrea, meno noto nell’ambiente dell’editoria e anche in altri ambienti, n.d.a.). Un libro che da solo vale la  visita in libreria, direbbe il recensore benevolo nell’intento di assegnare una misura al suo gradimento, ma la storia della letteratura ci insegna che non sempre è così.

Ci sentiamo di definire questo romanzo giallo noir, appartenente alla lunga serie delle indagini dell’ispettore Montalcino, ci sentiamo di definirlo un piccolo gioiello sperimentale nel campo inflazionato dell’editoria italiana, estera e non.

Ma partiamo dall’inizio, proprio dal titolo del volumetto che risulta omesso (chi scrive, ma solo per continuità redazionale, gli ha assegnato arbitrariamente un titolo provvisorio). Al di là delle acrobazie creative dell’editore Pietro Stordito, noto soprattutto per il suo modo eccentrico di gestire le pubblicazioni di Camilleri (sempre Sandro), erede attempato di una famiglia di stampatori di provincia, amante dei tendaggi damascati e della pizza di scarola, al di là di questo, dicevamo, pare che l’omissione del titolo sia dovuta a una volontà ben precisa dell’autore (Camilleri, Sandro) il quale ha preferito mantenere il riserbo fino all’ultimo, ha evitato di rilasciare dichiarazioni preventive e dare in pasto ai media anticipazioni compromettenti. Questo atteggiamento scaramantico esasperante ha fatto sì che il libro sia andato in stampa senza che il titolo fosse mai rivelato, nemmeno al grafico della casa editrice.

lunedì 16 febbraio 2015

Letti per tutti: Una fine prematura


Sandro Camilleri, UNA FINE PREMATURA

pagine 219, brossura , Stordito editore, 2015.





L’ultima fatica di Sandro Camilleri (il cugino meno famoso di Andrea, n.d.a.) ci accompagna nell’atmosfera torbida che deriva da una situazione stagnante da mesi, gli indizi sono inconsistenti, sospesi tra le righe in un esasperante moto browniano.

L’ispettore Montalcino è sulle tracce di un presunto serial killer le cui vittime, tutte aspiranti suicide, vengono ritrovate vive, piene di buonumore e voglia di vivere. Questo fa imbufalire l’ispettore e il killer e ancora di più l’autore Camilleri (sempre Sandro), il quale non ha la minima idea di cosa stia succedendo.

Come crediamo di non avere mai detto, la musa ispiratrice del nostro Camilleri (il nostro sarebbe quello di nome Sandro, n.d.a.) è stata in questo caso specifico la sua governante, una signora di sessantadue anni che ogni mattina e ogni sera gli ricorda quanto sia stufa della vita grama che fa e gli enumera tutti i problemi di famiglia e di salute. Una tipa così, ha sempre pensato Camilleri (però Sandro), ma perché non si spara?

lunedì 9 febbraio 2015

Letti per tutti: Il Conciliatore


Sandro Camilleri, IL CONCILIATORE
pagine 233, file pdf, Stordito editore, 2015.





L’ultima fatica di Sandro Camilleri (si tratta di un cugino di Andrea, da tempo dedito alla scrittura di libri e altro, n.d.a.) il cui filo conduttore a prima vista sembra essere quello di sempre. La storia inizia da pagina uno e procede senza sosta fino all’ultima pagina, catturando l’attenzione di chi legge.
Mentre siamo impegnati a seguire le vicende raccontate nelle 233 pagine, l’ispettore Montalcino si trova seduto nel suo ufficio, immerso nello studio di un fascicolo riguardante l’omicidio di un piccolo editore di provincia perfido e ignorante e avido di denaro.
Il lettore della domenica non avrà di che meravigliarsi, ma chi segue ormai da tempo con attenzione la feconda bibliografia di Camilleri (sempre Sandro, ovviamente) non può non accorgersi di alcune analogie che accomunano la vittima alla figura di Pietro Stordito, erede di una famiglia di stampatori di provincia, amante delle bruschette al patè di olive nere e del calciobalilla e che già conosciamo perché editore delle opere di Camilleri (però Sandro).
L’editore non gradisce la maniera in cui l’assassino ha cercato di ricomporre la sua salma dopo il delitto e si rifiuta di stampare il libro, creando un precedente inaspettato e una crepa nel rapporto finora ineccepibile con l’autore Camilleri (Sandro).

lunedì 2 febbraio 2015

Letti per tutti: Strappare lungo il tratteggio


Sandro Camilleri, 
STRAPPARE LUNGO IL TRATTEGGIO
pagine 231, brossura con fustella, 
Stordito editore, 2015.





L’ultima fatica di Sandro Camilleri (Sandro, non so se l’ho già detto, è il cugino di Andrea, n.d.a.), una storia che avvince e cattura il lettore sin dal frontespizio.

L’ispettore Montalcino avanza in una palude con i pantaloni arrotolati al ginocchio e le scarpe in mano. Camilleri (Sandro, non Andrea) gli concede due pagine intere di bestemmie più una per tirare via il piede da una buca di fango che è meglio non leggere.

Nella penombra vaporosa di miasmi della foresta di mangrovie si nasconde uno dei più efferati trafficanti di borse cinesi - il trafficante è italiano.

Montalcino lo segue da due giorni senza riuscire a raggiungerlo, forse, viene da pensare, anche a causa del vantaggio che gli ha concesso l’autore (si tratta sempre di Sandro, il cugino, n.d.a.). Lo ha lasciato fuggire a pagina tre, poi ha allertato l’ispettore solo a pagina venticinque, si può capire quindi tutto l’astio e l’incazzatura di Montalcino che arranca, s’infanga, affonda, smadonna.

Non c’è niente da fare, si tratta di una distanza incolmabile, Montalcino si rende conto che è impossibile recuperare solo con i mezzi propri, è snervante dipendere dalla leccata di dita di un lettore sull’orlo della pennichella.

lunedì 22 dicembre 2014

Letti per tutti: La banda degli abeti

Sandro Camilleri, LA BANDA DEGLI ABETI
pagine 250, brossura con filtrino, 
Stordito editore, 2014 (quasi 2015).



Sandro Camilleri (il cugino più sconosciuto tra i due, n.d.a.) questa volta lo troviamo alle prese con l’allestimento dell’albero di Natale.

L’ispettore Montalcino nel frattempo è sulle tracce di una banda di malviventi farabutti che traffica piante di abete spacciandole per marijuana. Dopo diversi anni di truffe continuano a cascarci sempre i soliti quattro sprovveduti che non distinguono ancora bene la forma delle foglie - tre di loro sono stati più volte ricoverati per problemi respiratori dopo aver cercato di fumarsi delle canne preparate con l’erba fasulla.

Al Camilleri (Sandro, non Andrea) piace molto l’atmosfera natalizia, adora scegliere le decorazioni e i pupazzetti da appendere ai rami, è contento anche del fatto che quest’anno il suo albero sia più verde e rigoglioso del solito, niente rami rinsecchiti da nascondere con metri di fili dorati.

Montalcino nel frattempo è impegnatissimo, aveva sperato di rilassarsi almeno sotto le festività invece è alle prese con un traffico di alberi di Natale falsi, ma questa è un’altra banda, non quella di prima, infatti a quanto pare alcuni delinquenti farabutti hanno capito il meccanismo e, nel tentativo maldestro di emulare la banda di farabutti delle prime pagine, rifilano piante di marijuana vere al posto degli abeti di Natale.

martedì 16 dicembre 2014

Letti per tutti: L'ultima fatica


Sandro Camilleri, L’ULTIMA FATICA

pagine 13, spillato al centro, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Sandro Camilleri, prima di allontanarsi da casa, dopo aver salutato i vicini di pianerottolo e la signora della portineria. Camilleri (Sandro, cioè il cugino meno conosciuto di Andrea, n.d.a.) approfitta di questa occasione per regalarsi un periodo di riposo, mentre l’ispettore Montalcino, imperterrito rappresentante della legalità, tenta di risolvere il caso relativo alla sua scomparsa. Un personaggio come l’ispettore Montalcino, che ormai si ritrova legato stretto con il nome del proprio autore, non può fare a meno di gettarsi a capofitto nella ricerca. 

martedì 9 dicembre 2014

Letti per tutti: I misteri dello spettro


Sandro Camilleri, I MISTERI DELLO SPETTRO

pagine 231, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Sandro Camilleri (cugino di Andrea, con il quale ha in comune la passione per i libri gialli e le bionde, che si dedica alla scrittura per invidia cuginesca, nei ritagli di tempo che gli restano del suo lavoro di giallista, n.d.a.) ci introduce in un campo poco frequentato dagli scrittori di romanzi gialli e noir.

Un’atmosfera rosa per un noir di grande impatto cromatico, tutte le tinte di colore si scompongono davanti agli occhi del lettore sin dalle prime luci.

“I misteri dello spettro”, il titolo non lascia dubbi, in cui troviamo l’ispettore Montalcino intento a interrogare un testimone rosa pallido, ogni tanto urla e la sua faccia è più rossa di un peperone, tenta di intimidirlo ma non cava un ragno dal buco. Torna stremato e depresso a casa sua, pranza con pasta in bianco e insalata verde, tracanna diversi (troppi) bicchieri di rosso. 

mercoledì 3 dicembre 2014

Letti per tutti: Incremento di peso


Sandro Camilleri, INCREMENTO DI PESO

pagine 373, brossura rinforzata, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Camilleri, scrittore prolifico cugino del più famoso Andrea (scrive libri noir, saggi gialli, romanzi saggi, n.d.a.), un libro a tutto tondo, un libro che si rivela di grande spessore, sin dal momento dell’acquisto, trecentosettanta pagine in carta uso mano da centoventi grammi metroquadro. Si fa fatica a tenerlo in mano, ci vuole polso fermo per portarselo appresso, un formato non propriamente tascabile, talmente ponderoso da essere più simile a un laterizio che a un romanzo giallo, nelle intenzioni dell’autore.

Montalcino in questo libro avverte tutto il peso degli anni, Camilleri (Sandro) da troppo tempo lo incastra con le sue indagini costruite su interrogatori inconcludenti, per poi abbandonare ogni ispirazione letteraria e farlo giungere alla terzultima riga con un pugno di mosche in mano.

lunedì 24 novembre 2014

Letti per tutti: La vacanza di Montalcino


Sandro Camilleri, LA VACANZA DI MONTALCINO

pagine 213, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Sandro Camillleri, cugino meno famoso di Andrea, apprezzato autore amatoriale di storie gialle-noir, come “Biondo nerofumo”, “Calabrone di carbone”, “Pigmei cinesi”.

Il romanzo inizia lungo una strada ferrata, per seguire il viaggio dell’ispettore Montalcino che dopo diversi libri finalmente ha deciso di prendersi una vacanza, lontano dallo stress dei casi irrisolti che l’autore gli sottopone senza sosta.

“La vacanza di Montalcino”, il titolo parla da solo, l’ispettore ha prenotato un B&B isolato al centro di una regione che non viene nominata per evitare i soliti paparazzi, dorme placido, consuma una colazione ricca e sfiziosa con le torte fatte in casa, accavalla e scavalla le gambe a piacimento, si tira i peletti dal naso, tutte quelle cose che ha sempre sognato di fare tra un caso e l’altro.

martedì 18 novembre 2014

Letti per tutti: Salto nel vuoto


Sandro Camilleri, SALTO NEL VUOTO

pagine 233, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Sandro Camilleri, autore poco conosciuto e cugino di Andrea, che si è dedicato ai piaceri della scrittura in tarda età, in un periodo di noia, dopo avere collaudato personalmente tutti i ponti e i viadotti autostradali della regione, appassionato neofita tardivo di bungee-jumping.

“Salto nel vuoto” è il titolo di questo noir vertiginoso che accompagna il lettore verso l’abisso, ma sempre con grande elasticità e coraggio.

La tecnica del bungee-jumping viene tirata in ballo nel corso del romanzo dallo stesso Camilleri (Sandro n.d.a.) che mette più volte il suo ispettore Montalcino in una posizione imbarazzante, in bilico, alla ricerca di un punto fermo da cui lanciarsi a capofitto nel sottobosco intricato dell’indagine.


Grotteschi personaggi pensionati gironzolano intorno al protagonista, ogni tanto si sporgono dal parapetto e si guardano tra loro perplessi, calcolano come la fune elastica sembri ben più lunga dell’altezza del ponte, scuotono la testa e si allontanano.

L’ispettore Montalcino, come succede spesso nei romanzi di Camilleri (sempre Sandro), spreca il novanta per cento delle pagine disponibili a cercare le domande giuste da fare durante l’interrogatorio. Purtroppo lo spazio per le conclusioni è poco, l’ispettore si affretta, spera di farcela, arriva alla terzultima riga che ancora non si raccapezza.

Non c’è più tempo, si lancia nel vuoto, resta impigliato nella parola “fine”.

Camilleri (Sandro) anche questa volta ci lascia in sospeso, in attesa della sua prossima fatica.


Raimondo Quagliana per AAS Magazine

giovedì 13 novembre 2014

Letti per tutti: Viscido nodo


Sandro Camilleri, VISCIDO NODO

pagine 253, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Camilleri (Sandro) che ci regala, si fa per dire, un nuovo episodio della saga dell’ispettore Montalcino. Sandro è il cugino maggiore di Andrea, da lui ha preso il vizio di scrivere, si è incallito e produce romanzi gialli e noir uno dopo l’altro, non riesce a smettere, povero Camilleri (povero Sandro n.d.a.).

Quando apriamo il libro troviamo l’ispettore Montalcino alle prese con le spire di un capitone, il giorno della vigilia di capodanno di un anno non bene specificato.

“Viscido nodo” è un titolo che offre già gli elementi per valutare il grado di perversione del protagonista. La storia si srotola, le parole si aggrovigliano, i nodi si stringono attorno al serial killer che si diverte a strangolare le sue vittime con un’anguilla viva. 

mercoledì 5 novembre 2014

Letti per tutti: Il ritorno del maggiordomo


Sandro Camilleri, IL RITORNO DEL MAGGIORDOMO
pagine 233, brossura, Stordito editore, 2014.

L’ultima fatica di Sandro Camilleri (cugino di primo grado del famoso Andrea, scrittore anch’egli da quando, preso da invidia cuginesca, ha cercato un editore ai propri libri gialli e noir, creando confusione tra le vespe e suscitando l’interesse dell’editore Stordito, n.d.a.). Un libro molto atteso che prolunga di qualche anno l’agonia della vittima, tale Colò Rita, ferita a morte dal maggiordomo assassino durante il romanzo omonimo, creduta in un primo momento deceduta, morta e sepolta anche se per niente pallida.
Poi l’ispettore Montalcino riapre il caso e si accorge che tutto è stato messo dentro alla rinfusa e sta prendendo una brutta piega. Molti capi d’imputazione sono da rivedere, magari una rinfrescata e rimessi in ordine, tutto lascia intuire che la vittima è di sicuro sopravvissuta all’omicidio, un fatto nuovo che comporta lo sconvolgimento dell’intero impianto accusatorio, il maggiordomo se ne uscirebbe pulito e l’ispettore Montalcino come al solito perplesso.