martedì 18 novembre 2014

Letti per tutti: Salto nel vuoto


Sandro Camilleri, SALTO NEL VUOTO

pagine 233, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Sandro Camilleri, autore poco conosciuto e cugino di Andrea, che si è dedicato ai piaceri della scrittura in tarda età, in un periodo di noia, dopo avere collaudato personalmente tutti i ponti e i viadotti autostradali della regione, appassionato neofita tardivo di bungee-jumping.

“Salto nel vuoto” è il titolo di questo noir vertiginoso che accompagna il lettore verso l’abisso, ma sempre con grande elasticità e coraggio.

La tecnica del bungee-jumping viene tirata in ballo nel corso del romanzo dallo stesso Camilleri (Sandro n.d.a.) che mette più volte il suo ispettore Montalcino in una posizione imbarazzante, in bilico, alla ricerca di un punto fermo da cui lanciarsi a capofitto nel sottobosco intricato dell’indagine.


Grotteschi personaggi pensionati gironzolano intorno al protagonista, ogni tanto si sporgono dal parapetto e si guardano tra loro perplessi, calcolano come la fune elastica sembri ben più lunga dell’altezza del ponte, scuotono la testa e si allontanano.

L’ispettore Montalcino, come succede spesso nei romanzi di Camilleri (sempre Sandro), spreca il novanta per cento delle pagine disponibili a cercare le domande giuste da fare durante l’interrogatorio. Purtroppo lo spazio per le conclusioni è poco, l’ispettore si affretta, spera di farcela, arriva alla terzultima riga che ancora non si raccapezza.

Non c’è più tempo, si lancia nel vuoto, resta impigliato nella parola “fine”.

Camilleri (Sandro) anche questa volta ci lascia in sospeso, in attesa della sua prossima fatica.


Raimondo Quagliana per AAS Magazine