Il 15
Novembre forse Bagheria ha capito qualcosa. Forse a Bagheria si è capito cos’è
veramente la mafia. “Una balata”. Magari i bagheresi iniziano ad avere la forza
per spostare quella balata così grande ed opprimente che è lì, davanti agli
occhi di tutti, ma nessuno ci fa caso. E invece gli studenti del Liceo Classico
hanno iniziato a farci caso.
Grazie all’aiuto dei blogger di Apertura A Strappo e i ragazzi di Corleone dell’associazione
Dialogos al Liceo Classico un passo avanti si è fatto.
La conferenza, tenutasi nell’aula multimediale e durata due ore, ha visto
protagonisti Giorgio D’Amato e Cosimo Lo Sciuto, dell’associazione Dialogos.
Giorgio D’Amato ha trasportato i ragazzi in quella Palermo degli anni ‘80, dove
la morte era all’ordine del giorno. Si sono letti passi del suo libro,“L’estate
che sparavano” , e di altri racconti del blog, come “Strage di Natale”. I
ragazzi hanno anche avuto l’opportunità di ascoltare la voce di alcuni
collaboratori di giustizia e killer di Cosa Nostra (Vincenzo Sinagra 'u'ndlì, Vincenzo Sinagra 'u timpesta) mentre ricostruivano avvenimenti tra i più macabri
di quella famosa estate che ancora oggi ha il potere di far venire la pelle
d’oca.
Vincenzo Sinagra 'u'dlì |
Con l’intervento dei ragazzi di Dialogos e di Cosimo Lo Sciuto in particolare,
i ragazzi hanno conosciuto quella che è Corleone oggi. I ragazzi hanno capito come
un corleonese vive la sua città, come si fa spazio giorno dopo giorno tra
pregiudizi e luoghi comuni, come un cittadino riesce a valorizzare il
territorio in cui vive. I ragazzi hanno conosciuto la storia di Bernardino
Verro, primo sindaco socialista di Corleone, che lottò per la tutela degli
agricoltori e quindi contro la mafia. L’intervento dei ragazzi di Dialogos è
servito specialmente a sottolineare come la realtà tra Bagheria e Corleone sia nettamente
diversa.
A Corleone è già iniziato un processo di
rielaborazione, una presa di coscienza e di posizione da parte dalla
cittadinanza su cosa è realmente la mafia, su cosa fare per poterla combattere.
A Bagheria la mafia è ancora vista come un tabù. Il processo d’informazione e
sensibilizzazione che dovrebbe partire dalle scuole è ancora troppo debole e
quasi inesistente. Manca la voglia di parlarne a chi di competenza, ma di certo
non manca la voglia di ascoltare e capire, come è stato dimostrato con questo
incontro. Proprio per questo viene lanciata un’iniziativa ai ragazzi:
rielaborare. La storia della mafia non ci è raccontata da nessuno, perciò
bisogna conoscere i fatti, rielaborarli, narrarli.
Vincenzo Sinagra 'u timpesta |
La narrazione è lo strumento più efficiente per conoscere e far conoscere
qualcosa, soprattutto perché è uno strumento che può e deve partire dal basso,
dai ragazzi.
Capire. Studiare. Narrare. E’ questo il punto di forza dei ragazzi che molto
spesso viene screditato o svalutato. E’ da qui che la presa di coscienza di
cosa è realmente la mafia deve partire. E di cosa ognuno di noi può fare per
combatterla, nel suo “piccolo”, ogni giorno.
Quindi, buona rielaborazione.
da Strage di Natale - il comunicato stampa successivo all'omicidio plurimo in cui morì anche un pensionato, Onofrio Valvola, che si trovava per strada mentre l'auto dei killer sparava all'auto degli inseguiti.
“Il
consiglio comunale, richiamando il monito del cardinale Pappalardo e del Papa
Giovanni Paolo II, condanna il fenomeno mafioso e manifesta vivo il rammarico
per il fatto che quest’atto criminoso, estraneo all’ambiente, abbia coinvolto
una città laboriosa e tranquilla”.
Antonio Mineo