giovedì 13 novembre 2014

Letti per tutti: Viscido nodo


Sandro Camilleri, VISCIDO NODO

pagine 253, brossura, Stordito editore, 2014.



L’ultima fatica di Camilleri (Sandro) che ci regala, si fa per dire, un nuovo episodio della saga dell’ispettore Montalcino. Sandro è il cugino maggiore di Andrea, da lui ha preso il vizio di scrivere, si è incallito e produce romanzi gialli e noir uno dopo l’altro, non riesce a smettere, povero Camilleri (povero Sandro n.d.a.).

Quando apriamo il libro troviamo l’ispettore Montalcino alle prese con le spire di un capitone, il giorno della vigilia di capodanno di un anno non bene specificato.

“Viscido nodo” è un titolo che offre già gli elementi per valutare il grado di perversione del protagonista. La storia si srotola, le parole si aggrovigliano, i nodi si stringono attorno al serial killer che si diverte a strangolare le sue vittime con un’anguilla viva. 



Camilleri (sempre Sandro) e l’ispettore Montalcino inseguono il capitone nei suoi spostamenti per tutto lo svolgimento della vicenda. Capitone è anche il nome con cui il serial killer firma i delitti.

Le ultime due pagine fanno sperare in una soluzione positiva del caso, ma il sopraggiungere della quartultima riga, che inizia con la parola “alloro” (evidente errore di battitura dell’autore - sempre il Camilleri, però Sandro), mette in allarme il Capitone che non ha intenzione di finire infilzato da uno spiedo, sguscia via dalle dita del lettore e s’incunea sotto la parola “fine”.

Come sempre il Camilleri riesce a stupirci con le sue storie, il viscido capitone è sfuggito alla stretta della giustizia e all’ispettore Montalcino non resta che farsi due spaghettini con il tonno.


Raimondo Quagliana per AAS Magazine