martedì 13 gennaio 2015

La confessione

Padre Ralph de' Cazis Altruis, originario delle Asturie, dopo aver dedicato l'adolescenza agli studi seminaristici ed aver assolto ogni obbligo pertinente la sacra investitura, decise di devolvere ogni sua risorsa alla salvezza delle anime attraverso la semplice - mortificante per loro e costruttiva per la sua anima - pratica della confessione.
Abbandonò gli abiti consoni al titolo, gli uccelli di rovo che lo avevano allietato con il loro cinguettio e portò con se solo alcuni passeri e passerotte affinchè il loro canto , nelle uggiose o limpide giornate in cui alcuna alma viva si fosse presentata in ginocchi, lo tenesse sveglio.
Allestì vicino alla Cattedrale della città i cui viveva allora, Adelaide in Australia, due confessionali con semplici iscrizioni: Santa Iolanda per le donne e San Valter per gli uomini. 
Adiacenti dei lavacri per i miscredenti.

Le prime settimane trascorsero nel silenzio e nella meditazione. Neppure passeri e passerotte ugulavano piu' attanagliati dal silenzio circostante. All'improvviso si avvicinò un uomo. E si accostò ad uno dei lavacri messi lì' piu' per figura che per fede. Assolse le abluzioni di rito e si accostò al confessionale con l'incisione Valter.
Disse di averlo fatto istintivamente quando mi sedetti davanti a lui.
E mi disse anche di non sapere più a quale mondo appartenere.
Gli avevano insegnato che le donne non possono stare accanto agli uomini nelle sacre cerimonie se non velate ed oscurate, per non distrarli con il colore dei capelli o degli occhi, che non dovevano andare a scuola per imparare a leggere e scrivere , che dovevano – le donne- solo assolvere al sacro rito della procreazione e del mantenimento della famiglia. E che lui doveva diffondere questo credo anche a costo della vita.
Mi disse che aveva cominciato a viaggiare , che aveva visto uomini senza barba pur se con i capelli lunghi, donne con chiome al vento e cosce all'aria che sì distraevano gli uomini che però continuavano a farsi i cazzi loro.
Disse proprio così..
E che non capiva perché dovesse sempre camminare con una bomba a mano pronta a seminare morte, panico ed orrore. Io questo non voglio farlo.
So che sei tenuto al segreto. Ci hanno fatto studiare gli obblighi delle altre confessioni.
Uscii dal Valter e mi sedetti accanto a lui. Avevamo entrambi la barba ma io me la ero fatta crescere perché  m'abbuttava ogni mattina radermi, lui per sistema.
Ecco, gli dissi proprio questo. Io sono libero di non radermi, tu sei obbligato a non farlo.
Due cose simili cambiano solo perché si vive in mondi diversi ma il risultato sarebbe lo stesso se potessimo osservarlo senza pregiudizi. I capelli sciolti, gli occhi liberi di guardare il cielo, le gambe lunghe e snelle. a chi fanno paura se non a chi ha paura di se stesso?
Il mio primo penitente se ne andò senza una penitenza, ma tornò altre volte a raccontarmi di come stavano andando le pratiche per aprire un ristorante arabo e per chiedermi consigli su come trattare una bella iovenca dalle cosce lunghe che gli aveva strappato il cuore. A tal proposito gli consigliai di non regalarle mai un foulard. Per evitare tentazioni di ritorno al passato.
A poco a poco anche i passeri e le passerotte ricominciarono a cantare, a loro si unirono colombi e colombacci visto che i turni ai confessionali erano di una mezz'orata ed i crackers spiluccati nell'attesa lasciavano briciole sul selciato.

Floriana Sciortino