martedì 20 gennaio 2015

L'arte spiegata ai non vedenti: la nascita dell'Impressionismo

In questo periodo dell'ottocento c'erano stati pittori assai innovativi, fecero cose che la gente non ne aveva visto mai, attipo le ballerine che abballano, attipo le scampagnate con chiddi che manciavano a frittata e a pasta col forno, attipo i mbriacuni che vivevano vino pigghiato dal bidone di venticinque litra. I critici guardavano i quatri e dicevano: matri, questi cosa vogliono rappresentare?
Ma soprattutto si ponevano una domanda: di nuatri critici non ce ne frega un cabbaso a nessuno, nuatri veniamo annominati solo quando ci inventiamo un nome ad una corrente. Picciò, sfurniciamoci, vediamo di fare travagghiare i cervelli che a questi quadri li dobbiamo correntare.
Si misero a taliare e cominciarono a scrivere nei blocchetti notes alcuni appunti:
I ballerinari.
'U coreografismo.
I ballettini prima di Heather Parisi.
'A matri di Carla Fracci.
'A suaru di Lorella Cuccarini.
La cosca di Maria De Filippi.
Qualcuno nominò pure a Nino 'u ballerino: chi ci trasi, quello abballa al corso finocchiaro aprile ma la sua mansione è un pani ca meusa. Bene, niente Nino 'u ballerino.
I mieusari.
Statti zitto.
Io questa corrente la chiamasse "corrente di fine secolo". 
Fransuà, ci dovettero rispondere, ma che bignè stai dicendo?
Allora la chiamiamo Pennellatismo, perchè si capiscono tutti i colpi di punzello.
Insomma, fissarie ne venivano sparate a tignitè.
A risolvere i probblemi dei critici intervenne il solito Degas che aveva fatto un'altra cosa a novità. 
Si presentò alla mostra con una statua che tutti, appena la videro, si toccarono ddà sutta.
E cu è chist'australopiteca? Migna, pare quella scimmia di tò nonna.
Non offendiamo i parenti che qua finisce a tagliate di tele.
Ma può darsi che fosse parente della Madonna ma ci fecero la minigonna?
No, a minigonna quest'anno non è di moda.
Matri che laria, non si può addolorare, se la guardi per cinque secondi ti scoppano le cataratte, figghiu ri so matri quanto è depresso l'artista, misericordia di Dio qui ci vuole l'esorcista.
La scultura in questioni, mostrava una picciridda nivura, vestita da ballerina con una sottana che forse Degas aveva preso la tenda del bagno. Na funcia di nivura, le gambe storte che tutti cominciarono a recitare:
zoccu ti portaru i morti?
la pupa cu le anche torti.


I critici non si potevano tenere. Uno lo disse. Io me ne vado. E altri pure, nuatri ce ne andiamo appresso a te, questa corrente rimane senza nome, peggio per iddi che fanno opere di scanto e di terrore e di Dario Argento.
Esatto, opere che fanno impressione.
I critici se ne andarono e niente fu deciso.
Forse in quei paraggi c'era un giornalista - che a questa categoria le fissarie gli piacciono assai, e disse: pare sant'Onofrio Piluso. E si mise a recitare l'orazione che pare faccia trovare gli oggetti smarriti.




Santu Nofriu pilusu
tuttu amabili e amurusu
pi li Vostri Santi pila
facitimi stà Grazia

diccà a stasira.

Sant'Onofrio forse è intervenuto, forse no, ma il giornalista si ricordò l'ultimo insulto dei critici e trovò il nome per la corrente pittorica.
Ma di questo fatto non c'è certezza.

Giorgio D'Amato